Secondo i dati di Oxfam, circa 16.500 rifugiati e migranti, un quarto dei quali sono minori non accompagnati, hanno attraversato il confine francese a Ventimiglia nei nove mesi prima di aprile 2018.
“In un caso, una giovanissima ragazza eritrea è stata costretta a tornare indietro lungo il confine su una strada senza marciapiede, mentre trasportava il suo bambino di 40 giorni”, si legge nel rapporto.
“I poliziotti francesi infieriscono”, racconta Chiara Romagno, responsabile per Oxfam del programma OpenEurope a Ventimiglia. “Oltre a respingerli illegalmente, senza metter in atto nessuna delle garanzie pur previste dalla legge, li scherniscono, li maltrattano…a molti hanno tagliato la suola delle scarpe, prima di rimandarli in Italia”.
“Ho provato stamattina a passare”, è la testimonianza di T., 15 anni, proveniente dal Darfur (Sudan). £Eravamo in due, ci hanno fatto scendere dal treno strattonandoci e urlando, poi ci hanno spinti in un furgone nel parcheggio della stazione. Ci hanno dato un foglio (refus d’entrée, NdA) dentro al furgone e ci hanno rimessi su un treno che tornava in Italia, senza spiegarci nulla”, racconta.
“All’arrivo a Ventimiglia nessuna presa in carico è organizzata dalle autorità italiane”, si legge nel rapporto. “I ragazzi sono completamente abbandonati a loro stessi, e non possono fare altro che tornare sotto il cavalcavia ad aspettare la prossima occasione per passare il confine.
Gli abusi non si verificano solo sui minori, ma su chiunque tenti di attraversare il confine.
“Ci hanno fatto stare un pomeriggio e una notte in una stanzetta” racconta W., 37 anni, fuggita dall’Iraq insieme alla madre anziana, dopo avere ricevuto minacce e violente percosse dall’ISIS, che le hanno lasciato segni evidenti sul volto.
“Siamo rimaste accasciate sulle sedie tutta la notte, non ci hanno spiegato niente, né ci hanno dato cibo o acqua”. W. mostra le foto, che ha scattato con il cellulare, della madre sdraiata sul pavimento insieme ad altre persone, e la maglia che indossava quel giorno. “È strappata, vedi? Ci hanno spinto e strattonato tutto il tempo. E a me hanno pestato con forza i piedi, ora ho gli alluci tutti neri. Mai in nessun posto la polizia mi aveva trattato così.”
La situazione tra Italia e Francia
Dopo la decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini di chiudere i porti italiani per impedire l’attracco della nave Aquarius, con a bordo oltre 600 migranti, tra i paesi europei è scoppiata una polemica che ha al centro la gestione dei flussi dei migranti nel Mediterraneo.
Particolarmente duro è stato lo scontro con la Francia, il cui presidente Emmanuel Macron ha detto che l’Italia si è dimostrata “cinica e irresponsabile” nel compiere questa scelta. Il portavoce del partito di Macron ha addirittura definito “vomitevole” il comportamento del nostro governo.
Alle accuse è seguita la replica di palazzo Chigi, che in una nota ha fatto sapere che “L’Italia non può accettare lezioni ipocrite da paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall’altra parte”.
I rapporti tra Francia e Italia si sono poi ricuciti dopo una telefonata tra Macron e il premier Giuseppe Conte, che oggi, 15 giugno, è a Parigi per il vertice con il presidente francese.
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