In Francia una legge dà ai cittadini il “diritto di commettere errori”
Il provvedimento si inserisce nel quadro delle riforme che il presidente Emmanuel Macron ha promesso durante la sua campagna elettorale
Il parlamento francese ha approvato un articolo di una nuova legge sull’amministrazione pubblica che concederà ai cittadini il “diritto di commettere errori” nei rapporti con il governo senza essere automaticamente sanzionati.
Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come
L’articolo, adottato ad alzata di mano il 23 gennaio 2018 nell’Assemblea nazionale, è la pietra angolare di quella che il governo francese definisce una legge per “uno stato al servizio di una società fidata”.
Il provvedimento si inserisce nel quadro delle riforme che il presidente Emmanuel Macron ha promesso durante la sua campagna elettorale.
Il senso della legge è quello di permettere ai cittadini di commettere un errore, purché in buona fede, nei loro rapporti con le autorità amministrative, senza per questo rischiare di essere puniti alla prima infrazione.
L’onere di provare il dolo nel comportamento errato del cittadino ricadrà in capo all’amministrazione.
“È una rivoluzione nelle relazioni tra le amministrazioni e gli amministrati. È anche una forte aspettativa per i funzionari pubblici che vogliono più margini di iniziativa!”, ha twittato il ministro dell’azione e dei conti pubblici, Gerald Darmanin.
La généralisation du #droitàlerreur adoptée à l’instant par l’Assemblée ! C’est une révolution dans les relations entre administrations et administrés. C’est aussi une attente forte des agents publics qui veulent plus de marges d’initiative ! @StanGuerini @SophieErrante #DirectAN pic.twitter.com/kTDAKoThG9
— Gérald DARMANIN (@GDarmanin) 23 gennaio 2018
All’apertura del dibattito in aula, Darmanin ha detto che il governo ha voluto dare ascolto “ai francesi a cui piacciono i loro servizi pubblici ma non la loro amministrazione”.
Un emendamento voluto dai parlamentari contrari alla legge stabilisce che il perdono da parte del governo nei confronti di chi sbaglia sarà “limitato al primo errore”.
In alcuni casi, poi, il diritto all’errore non sarà applicabile, come in materia di salute pubblica.