Francia, cellulari vietati nelle scuole: l’Assemblea nazionale francese approva la legge
Il disegno di legge, che ora passa al Senato, prevede il divieto di utilizzare i cellulari per gli alunni. Gelmini (FI) annuncia che presenterà disegno di legge analogo in Italia
L’Assemblea nazionale francese ha approvato il disegno di legge proposto dal presidente Emmanuel Macron che punta al “divieto effettivo” dei telefoni portatili nelle scuole e nei licei a partire dall’anno prossimo.
La legge, che ora dovrà essere approvata al Senato, intende inviare “un segnale alla società”, come ha affermato il ministro dell’Istruzione, Jean-Michel Blanquer.
Il disegno di legge prevede che i telefonini siano ammessi nelle scuole solo per i docenti.
La proposta ha ottenuto i voti di ‘Le Re’publique en Marche’ (LREM) di Macron e i centristi di MoDemo, oltre ai liberali di UDI-Agir.
Tutti gli altri gruppi hanno parlato di provvedimento “inutile”, “ipocrita” e “operazione di comunicazione”.
Se arriverà il via libera definitivo, saranno vietati il telefono cellulare e qualsiasi altro mezzo di comunicazione elettronica (compresi tablet e computer, con l’unica eccezione di quanto siano utilizzati a scopo didattico o espressamente autorizzati).
In Italia, l’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, ha pubblicato una nota in cui commenta favorevolmente la proposta e annuncia che presenterà in parlamento una proposta di legge che vieti l’utilizzo dei telefoni cellulari tra i banchi di scuola “affinché ci sia un uso consapevole di questi dispositivi digitali, solo se in linea con la didattica e propedeutici allo studio”.
“La tecnologia rappresenta una risorsa per la vita di ciascuno di noi e la rivoluzione digitale in atto è un processo irrefrenabile a cui sarebbe stupido opporsi”, si legge nella nota. “Questo, però, non ci vieta di provare a gestirla, almeno in parte. Penso, per esempio, al mondo della scuola: ben venga l’utilizzo di pc, tablet e cellulari in classe solo se questi facilitano l’apprendimento e lo studio dei nostri ragazzi. Tra chat e social network, gli insegnanti sanno benissimo quanto sia complicato evitare a scuola l’uso dello smartphone”.