Francia, scontri al bacino idrico di Saint-Soline tra black block e gendarmeria: cinquanta feriti, tre sono gravi
Mentre il governo di Emmanuel Macron affronta le proteste contro la riforma delle pensioni che vedono migliaia di partecipanti nelle grandi città scendere in piazza, al bacino idrico di Sainte-Soline, nell’est del Paese, ci sono stati gravi scontri tra poliziotti e manifestanti ecologisti. Secondo i racconti dal campo tra questi ultimi ci sono “almeno cinquanta feriti”, di cui tre sarebbero ricoverati in gravi condizioni. La situazione è rapidamente precipitata al corteo protesta contro il progetto del mega-bacino idrico in costruzione, voluto da una cooperativa di agricoltori e sostenuto dal governo.
Almeno 3 mezzi della gendarmeria sono stati dati alle fiamme. A innescare la sommossa il tentativo da parte di alcuni gruppi di forzare il blocco che vietava l’ingresso al quartiere del bacino idrico ai manifestanti del corteo non autorizzato. A quel punto alcune frange di black block hanno attaccato le forze dell’ordine con spranghe di ferro. Il quotidiano francese Le Monde ha denunciato l’uso di idranti e granate stordenti da parte della polizia.
Gérald Darmanin, ministro dell’Interno, ha sottolineato su Twitter: “La violenza contro i nostri gendarmi da parte dell’estrema sinistra a Sainte-Soline: indicibile, insopportabile. Nessuno dovrebbe tollerare questo”. Nella tarda mattinata aveva cominciato a sfilare un lungo corteo, formato da almeno 6.000 persone, secondo la prefettura, circa 30.000 secondo gli organizzatori.
“Bassines non merci”, il movimento ambientalista delle Rivolte della Terra e della Confederazione contadina, spiega in un comunicato: “L’obiettivo è avvicinarsi e accerchiare il bacino per fermare il cantiere”. Per tenere a bada i manifestanti, la gendarmerie ha dispiegato più di 3mila uomini.