Imparare ad amarsi dopo aver rischiato la morte per il proprio peso
Con la sua serie di autoritratti la fotografa Caroline Fahey ha rappresentato il suo viaggio verso l'accettazione dopo che l'obesità ha messo a rischio la sua vita
“La prima cosa che noti di me è la mia taglia. Non dirmi che non è vero. Il mio corpo plasma la mia identità che io lo voglia o no”. A ottobre 2013 Caroline Fahey, 22 anni, è stata ricoverata per un coagulo di sangue nel cervello, causato dall’obesità e dalla pillola anticoncezionale. I medici le hanno detto che ha rischiato di morire perché era troppo grassa.
Mentre era in ospedale la madre di Caroline le ha detto che non tutto il male viene per nuocere e che quel coagulo aveva i suoi aspetti positivi. Lei le ha risposto che era una cavolata. Dopo essersi ripresa, però, la ragazza ha capito che sua madre aveva ragione e ha iniziato un lungo viaggio verso la complessa accettazione del suo corpo.
Nel suo progetto fotografico Silver Lining, Caroline ha pubblicato una serie di autoritratti per esplorare il suo corpo, il suo umore, la sua sensualità e la sua positività.
I ritratti sono stati scattati in camera da letto e in bagno, ma anche in cortili e camere d’albergo in un dialogo continuo tra Caroline e il suo corpo, il suo benessere e la sua salute.
Il messaggio che la fotografa vuole trasmettere con queste immagini è che il viaggio verso l’amore di sé non è facile.
“È ok sentirsi sexy un giorno, pigri e brutti il giorno successivo. Va bene essere confusi e frustrati, fiduciosi e insicuri”, ha detto in un’intervista. “La vita è complessa e, a volte, non ha alcun senso. Attraverso le mie immagini, voglio mostrare visivamente come abbracciare le complessità umane – e credo che sia qualcosa in cui la maggior parte degli esseri umani possono riconoscersi”.
Credit: Caroline Fahey