Fondi pubblici, suinetti morti e inquinamento: l’inchiesta di Food For Profit sbarca in Portogallo
Le gravi condizioni in tre allevamenti intensivi di maiali nel distretto di Leiria dove l’industria del settore sta crescendo esponenzialmente da anni. Una realtà fatta di gravi violazioni, ambienti insalubri e carcasse lasciate a marcire
Tre allevamenti intensivi nascosti tra le foreste del Portogallo. Una realtà fatta di gravi violazioni, ambienti insalubri e carcasse lasciate a marcire. Un sistema finanziato con i fondi pubblici europei. Tutto portato alla luce da un’inchiesta sotto copertura firmata Food for Profit.
Nel distretto di Leiria, in Portogallo, l’industria dei maiali cresce sempre di più: sono attivi oltre 600 allevamenti, di cui circa 400 intensivi, destinati alla produzione di carne di maiale. A trainare questa espansione ci sono anche le connessioni politiche. Due nomi in particolare: Antonio Tavares e Idalino Leão, tra i principali rappresentanti dell’industria suinicola e figure centrali della lobby della carne a Bruxelles, all’interno di Copa-Cogeca, l’organizzazione che tutela gli interessi degli allevatori europei.
Grazie alla loro influenza, l’industria della carne di maiale è oggi la seconda più finanziata dalla PAC (Politica Agricola Comune) in Portogallo, subito dopo quella avicola. Le investigazioni di Food for Profit sono state condotte in tre allevamenti intensivi immersi in aree forestali. Uno di questi ha ricevuto oltre 200 mila euro di fondi PAC solo nel 2022.
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Le condizioni igieniche documentate sono allarmanti: feci sui pavimenti, vasche d’acqua piene di insetti, ragnatele ovunque, topi che camminano liberamente sopra i maiali. Gli animali, molti dei quali con ferite gravi, ernie e ascessi, convivono con le carcasse dei propri simili. Sono stati trovati suinetti morti abbandonati tra quelli vivi e, in un caso, persino la carcassa di un gatto. In condizioni così estreme i maiali si aggrediscono a vicenda, in veri e propri episodi di cannibalismo.
La gestione delle carcasse è altrettanto preoccupante. In uno degli allevamenti, le carcasse dei maiali vengono gettate in una fossa di cemento interrata, con alcune che sembrano essere lì da settimane, emanando un odore nauseante. In un altro, le carcasse sono lasciate in cassoni all’aperto, dove i gatti si nutrono dei resti. Una situazione che rappresenta un grave rischio per la biosicurezza e può favorire la diffusione di malattie.
Anche l’impatto ambientale è devastante. Il distretto di Leiria è attraversato dal fiume Lis, un tempo balneabile, ora minacciato dagli scarichi degli allevamenti. Nei tre siti investigati non sono presenti impianti adeguati per la gestione dei refluI, i vasconi non sono protetti e sembra mancare un sistema per evitare la contaminazione del suolo e delle acque.
I cittadini hanno lanciato una petizione per fermare questo disastro ambientale. Nonostante la creazione di una commissione e l’approvazione di un impianto da 21 milioni di euro per il trattamento delle acque, i problemi restano irrisolti. E l’inquinamento continua.
“È assurdo che il governo portoghese, con fondi pubblici, stia finanziando gli allevamenti intensivi e ne stia promuovendo l’espansione, nonostante i gravi problemi che abbiamo documentato – afferma Giulia Innocenzi, coregista di Food For Profit – Fondi pubblici che nuocciono alla collettività.”
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Questa nuova inchiesta arriva a pochi giorni da un’altra indagine realizzata dal team di Food for Profit negli allevamenti intensivi dei Paesi Bassi, che ha messo in luce problematiche analoghe: sofferenza animale, violazioni ambientali e uso distorto dei fondi pubblici europei.
Entrambe fanno parte del lavoro di denuncia costruito attorno al documentario Food for Profit, che smaschera l’intreccio tra industria della carne e potere politico in Europa. Il film continua con le sue proiezioni in Europa e ora inizierà presto il tour nei cinema in Portogallo: le prime due proiezioni, con la presenza della regista Giulia Innocenzi in sala, sono in programma per il 12 aprile al Festival do Cinema Italiano al cinema São Jorge a Lisbona e il13 aprile al Greenfest, al Centro Congresso do Estoril a Cascais.