Fondi comuni, parità di condizioni e trasparenza: l’Ue frena Berlino per lo scudo anti-rincari
“Bisogna evitare di frammentare il mercato interno, di incoraggiare una corsa ai sussidi e di mettere in discussione il principio di solidarietà”. Questo l’avvertimento di Bruxelles scritto in una lettera firmata dal commissario al mercato interno Thierry Breton e rivolta a tutti i 27 governi dell’Ue. La lettera però si rivolge soprattutto a Berlino. Il maxi piano tedesco da 200 miliardi per contrastare il caro-energia continua infatti a far discutere. “Coordinamento e solidarietà” sono i due principi che proveranno a ispirare l’azione dell’Ue per contenere gli effetti collaterali di questa cristi per evitare la disgregazione del mercato interno europeo.
La Stampa, che ha visionato la lettera di Breton, riporta alcuni stralci. “Resteremo vigili per mantenere la parità di condizioni in particolare per chi ha meno margini di manovra nel proprio bilancio. E’ fondamentale agire in modo collegiale e trasparente gli uni verso gli altri perché un problema in un anello della catena di approvvigionamento più avere ripercussioni sull’intero mercato unico”.
Breton ha inoltre chiesto a tutti i governo di condividere con Bruxelles le analisi sull’impatto dell’attuale crisi sui rispettivi ecosistemi industriali. Il timore è per le possibili disparità interne, ma anche per la perdita di competitività nei confronti delle imprese americane. La Commissione si è trovata in difficoltà di fronte alla mossa tedesca. Se da un lato ha sposato la linea tedesca sul tetto al prezzo del gas, dall’altro non può certo considerare il piano da 200 miliardi di Berlino perfettamente in linea con le indicazioni ribadite anche ieri dal vicepresidente Dombrovskis: “Gli aiuti devono essere temporanei e mirati”.