Hitler era davvero vivo in Colombia dopo la fine della guerra?
L'indiscrezione, contenuta nel rapporto datato 3 ottobre 1955, potrebbe riscrivere la storia del Novecento se confermata. Ma sono tanti i dubbi riguardo l'affidabilità delle fonti
Adolf Hitler potrebbe non essere morto suicida nel suo bunker berlinese il 30 aprile 1945.
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L’incredibile indiscrezione arriva da uno dei documenti dei servizi segreti statunitensi recentemente desecretati, nel quale si legge che il dittatore tedesco sarebbe riuscito a fuggire dalla Germania e sarebbe stato ancora vivo circa dieci anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
Nel rapporto della Cia datato 3 ottobre 1955, un agente segreto dal nome in codice Cimelody-3 fa riferimento ad alcune informazioni ottenute da un suo amico personale ed ex membro delle SS chiamato Phillip Citroen.
Nel 1954 l’uomo avrebbe incontrato in un luogo chiamato “Residencias Coloniales” a Tunja, in Colombia, un certo Adolf Schrittelmayor. Quest’ultimo, dall’aspetto assai simile a quello del Führer, avrebbe confermato la sua vera identità a Citroen.
Secondo Citroen, il presunto Hitler sarebbe stato trattato con riverenza dai membri della comunità tedesca residenti nella città colombiana, che continuavano a salutarlo facendo il tipico saluto nazista.
Nel fascicolo è allegata una fotografia fornita da Phillip Citroen che lo ritrae in compagnia dell’uomo sospettato di essere il vero Adolf Hitler.
Un documento molto interessante, che potenzialmente potrebbe anche riscrivere la storia del secolo scorso. Ma sono in molti ad avere dubbi riguardo l’attendibilità della testimonianza di Citroen.
Nella fotografia inclusa nel file, che riporta “Tunga, Colombia, America del sud, 1954”, l’uomo accanto a Citroen è senza dubbio molto simile ad Adolf Hitler. Forse persino troppo: il dittatore tedesco, infatti, non mostra segni di invecchiamento nonostante i circa dieci anni trascorsi dall’ultima apparizione pubblica.
Inoltre, il fatto che il presunto Hitler abbia preferito non cambiare minimamente il suo aspetto, rendendosi perfettamente riconoscibile e facilmente individuabile dai servizi di intelligence internazionali, è un altro punto a favore per coloro che sospettano che l’immagine non sia altro che un fotomontaggio.
Il mistero sulla morte del dittatore tedesco sembra essere così ancora lontano dall’essere risolto.
Per anni i russi hanno affermato di essere stati in possesso di un frammento del teschio di Hitler che però, secondo le analisi effettuate nel 2009 dallo scienziato Nick Bellantoni della University of Connecticut, sarebbe in realtà appartenuto a una donna tra i 20 e i 40 anni.