Il figlio di Gheddafi è stato liberato in Libia
Dopo sei anni di prigionia una milizia di ex ribelli che controlla la città di Zintan, in Libia occidentale, ha annunciato di aver rilasciato Seif al Islam
Seif al Islam, il secondogenito del defunto dittatore libico Muammar Gheddafi, è libero. Dopo sei anni di prigionia, la brigata Abu Bakr al Sadiq, una milizia di ex ribelli che controlla la città di Zintan, nella Libia occidentale, domenica 11 giugno ha annunciato di averlo rilasciato il venerdì precedente in base a una legge di amnistia.
Saif, 44 anni, era stato catturato da una milizia di Zintan nel novembre 2011 mentre cercava di fuggire in Niger con un vestito tradizionale per non farsi riconoscere, un mese dopo l’uccisione del padre e la fine di un dominio durato 42 anni.
Il figlio del defunto dittatore è oggetto di un mandato di arresto della Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità che sarebbero stati commessi durante gli otto mesi della rivolta del 2011.
La milizia ha detto di averlo liberato sulla base della richiesta del governo ad interim a est del paese, ma si teme che la mossa contribuisca a inasprire le tensioni in Libia.
La conferma della liberazione viene dall’agenzia “Mena” che cita fonti libiche, secondo le quali “è stato rilasciato dalla brigata dei miliziani Abu Bakr al Siddiq del comando generale delle forze armate”.
L’annuncio della sua liberazione è stato confermato anche dal suo avvocato che però lo aveva dato per libero già nel luglio del 2016, ma il governo di accordo nazionale aveva detto che l’amnistia non si applicava alle accuse per crimini contro l’umanità. La milizia e il legale non hanno precisato dove si trovi.
Le fonti più autorevoli lo indicano a Tobruk o Beida, comunque in quella Cirenaica (est) controllata dal generale Khalifa Haftar, cui la brigata Abu Bakr è legata. Il governo del premier Fayez Al Sarraj, insediato a Tripoli, si era opposto alla concessione dell’amnistia a familiari di Gheddafi.
Seif al Islam è nato il 25 giugno 1972. Il suo nome vuol dire “Spada dell’Islam” ed è il secondo degli otto figli di Gheddafi, il primo della seconda moglie, Safiya. Parla un inglese fluente e spesso è apparso come la volto pubblico del regime del padre, pur non avendo funzioni ufficiali.
In tutto tre dei figli di Gheddafi sono morti. Uno dei figli sopravvissuti, Saadi, è ancora sotto processo in Libia per il suo presunto coinvolgimento nell’uccisione di un ex allenatore di calcio. La vedova di Gheddafi, Safiya e tre altri figli hanno trovato rifugio in Algeria all’indomani della rivolta e poi in Oman.