La figlia di Putin è stata 20 volte in Germania (spesso aveva un visto emesso dall’Italia)
La figlia di Putin, Katerina Tichonowa, sarebbe venuta una ventina di volte in Germania negli ultimi sette anni, spesso usando un visto europeo italiano, senza che i servizi segreti tedeschi ne fossero al corrente. La 35enne veniva a trovare il suo fidanzato, Igor Selensky, capo del Balletto di Stato Bavarese fino ad aprile. Passavano inosservati insieme a lei anche i membri della sua scorta, ingaggiati dal Cremlino e armati.
Secondo Sebastian Fiedler, deputato della maggioranza, il caso Tichonowa è “un esempio illustre” del fatto che “negli ultimi decenni non abbiamo sviluppato strategie per contrastare gli agenti russi e le loro attività. Non possiamo continuare così. Un regime che inizia una guerra di aggressione in Europa deve essere contrastato dalla Germania con un significativo aumento delle capacità operative delle autorità di sicurezza”, ha proseguito Fiedler. L’inosservanza non è riconducile a un errore, ma semplicemente alla decisione politica della repubblica federale di non registrare gli ingressi nel territorio.
La notizia cade in un conteso di divisione tra i paesi UE riguardo la questione del divieto d’ingresso in Europa di turisti russi. La Germania era contraria al divieto ma alcuni membri del partito di opposizione, la CDU, si sono pronunciati a favore. Ha detto ad esempio la deputata Andrea Lindholz: “Nella Russia di Putin le destinazioni di vacanza non si dovranno più essere più Parigi e Porto, ma Pyongyang e Pechino”.