Stupra, strangola e smembra la figlia adottiva della compagna con la sua complicità: l’uomo rischia la pena di morte
La storia è made in Usa ed è a dir poco agghiacciante. Un uomo, Jacob Sullivan, con la complicità della sua compagna, Sara Packer, ha soddisfatto le sue violente e perverse fantasie sessuali violentando, legando, strangolando e infine facendo a pezzi una ragazza di soli 14 anni.
Grace Packer, questo il nome della vittima, era la figlia adottiva della donna, la quale all’epoca dei fatti – quindi nel 2016 – era la direttrice delle adozioni della Contea di Northampton, in Pennsylvania. Sara, che oggi ha 44 anni, aveva accolto nella sua casa di Allentown, a un’ora da Filadelfia, la piccola Grace, cresciuta in orfanotrofio: sembrava l’occasione giusta per la giovane senza genitori di trovare finalmente un po’ di calore familiare e serenità.
D’altronde la donna aveva già preso in affidamento altri minori e, proprio per il lavoro che svolgeva, veniva considerata come una sorta di istituzione per quanto riguardava le adozioni e la cura dei minori. Al contrario, però, nel giro di poco tempo l’ingresso nella casa di Sara è diventata un vero e proprio incubo per Grace. La violenza che l’ha portata alla morte non era la prima che la ragazza aveva subito nella dimora di Allentown e per mano di uno dei compagni della madre adottiva.
Grace, infatti, era stata già vittima di stupro 6 anni prima del suo omicidio – quindi nel 2010 – da parte di David Packer, all’epoca marito di Sara. David si prendeva cura dei minori che la moglie prendeva in affidamento e, stando ai fatti, c’è ora da capire se altri bambini o ragazzi abbiano subito delle violenze.
Dopo quell’episodio, comunque, Sara perse il lavoro mentre David finì in carcere. Tempo dopo Sara si è messa accanto un altro mostro: il suo nuovo compagno, Jacob Sullivan, oggi 46enne, autore della indicibile violenza nei confronti di Grace.
L’uomo, infatti, con la complicità e la collaborazione di Sara, nel 2016 picchiò e stuprò selvaggiamente la ragazza per poi legarla e lasciarla imbavagliata in una soffitta soffocante. Quando il giorno dopo Jacob tornò nella soffitta trovò la 14enne ancora viva e, a quel punto, la uccisa strangolandola insieme alla compagna Sara.
Il cadavere della ragazza è rimasto nella loro casa per lungo tempo, per poi essere fatto a pezzi e scaricato in una zona desolata, lì dove alcuni cacciatori, tempo dopo, lo hanno trovato.
La donna, che nel processo ha incolpato Jacob dell’accaduto, è stata di recente condannata all’ergastolo. In quanto a lui, invece, verrà con tutta probabilità giustiziato. Nel frattempo sono state aperte delle indagini da parte del dipartimento dei Servizi Umani della Pennsylvania, il quale vuole fare luce sia sulla vicenda specifica che sull’operato delle agenzie che gestiscono adozioni e affidamenti.