India, al via il concorso più grande del mondo: 23 milioni di candidati per 90mila posti
In India sta per andare in scena il più grande concorso pubblico del mondo: ventitré milioni di candidati per novantamila posti di lavoro. Millecinquecento sedi d’esame sparse in tutto il Paese, oltre 37 milioni di euro per allestire la gigantesca macchina che servirà al regolare svolgimento del concorso.
Dati pazzeschi riportati dal Times of India. Ma per quale lavoro? Per assumere macchinisti, tecnici, operai, elettricisti, impiegati, falegnami e guardarobieri alle Indian Railways, le ferrovie di Stato indiane.
Un maxi concorso che ha avuto bisogno di tempo per essere strutturato. Una macchina fatta partire quasi un anno fa: i 23 milioni di candidati ammessi sono stati selezionati tra i 30 milioni che si erano iscritti inizialmente.
I candidati sono stati convocati via mail appena quattro giorni fa nelle oltre 1.500 mega sedi, lontane al massimo 500 chilometri dal luogo di residenza.
Piccola controindicazione: molti candidati hanno cercato di iscriversi, sebbene privi dei requisiti perché il viaggio viene offerto dalle Ferrovie.
Ma in cosa consiste la prova? L’esame, dalla durata di un’ora, consiste in 75 domande a risposta multipla, in inglese e in altre 15 lingue parlate nel Paese, riguardanti cinque grandi argomenti: inglese, logica, matematica, scienza e cultura generale.
Il test, che si svolge utilizzando il computer e non prevede l’uso di carta, è solo la prima fase del concorso: chi la supererà dovrà affrontarne un’altra, basata sulle attitudini psicologiche richieste per le diverse mansioni.
La Indian Railways, già il più grande datore di lavoro del Paese, è quindi pronta alle maxi assunzioni.
Dall’annuncio del megabando per 90mila posti a tempo indeterminato, gli indiani giovani in possesso solo di un diploma di basso livello, pari alle nostre medie, sono entrati in fibrillazione per assicurarsi un posto fisso, decentemente retribuito.
Sono nati gruppi di Facebook, chat, centinaia di siti che hanno proposto esempi di test, tutorial su Youtube. E così via. Insomma, tutti vogliono un posto di lavoro, ma “solo” in novantamila torneranno a casa felici.