Almeno 16 fedeli sono morti in un attacco suicida in una moschea in Pakistan
L’attentato è avvenuto in un'area montuosa del paese in cui si rifugiano numerosi gruppi jihadisti e Islamabad ha scarsa autorità
Un attentatore suicida venerdì 16 settembre si è fatto saltare in aria gridando “Allahu Akbar” in un’affollata moschea nel nordovest del Pakistan, uccidendo almeno 16 persone e ferendone più di 20 durante una preghiera.
La notizia è stata confermata dalle autorità pakistane della regione al confine con l’Afghanistan: “L’attentatore suicida si trovava in un’affollata moschea, ha gridato ‘Allahu Akbar’ e poi c’è stata una grande esplosione”, ha detto alla Reuters Naveed Akbar, un funzionario dell’amministrazione locale.
Le aree montuose e isolate al confine con l’Afghanistan, sono storicamente un santuario per i miliziani jihadisti, da al-Qaida ai Taliban e le autorità di Islamabad qui esercitano uno scarso potere.
Un grafico sugli attacchi suicidi che hanno colpito il Pakistan dal 2002 al 2015