L’Fbi segue una pista interna per individuare i responsabili della fuga di notizie del Ciagate

Gli investigatori escludono il coinvolgimento di hacker stranieri nella pubblicazione dei documenti da parte di Wikileaks
La fuga di notizie che ha portato allo scandalo del Ciagate non sarebbe dovuta a hacker stranieri, ma a dipendenti interni dell’agenzia. Fonti investigative dell’Fbi hanno rivelato l’indiscrezione al New York Times.
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I documenti rilasciati dall’organizzazione di Julian Assange fanno riferimento alla capacità di spionaggio dell’agenzia di intelligence statunitense su smartphone, televisori e qualsiasi dispositivo in grado di connettersi a internet.
Gli investigatori sembrano escludere la possibilità che dietro alla fuga di notizie possa esserci un paese straniero ostile come la Russia. Più probabile il coinvolgimento di un interno. L’ipotesi è stata suggerita anche da Wikileaks all’atto della pubblicazione delle informazioni.
L’Fbi sarebbe pronta a interrogare fino a mille testimoni che hanno avuto in passato accesso ai documenti oggetto dello scandalo. Secondo un funzionario dell’intelligence, si tratterebbe di documenti tecnici gestiti da un appaltatore esterno che allontanerebbe quindi i sospetti sui dipendenti della Cia.
L’agenzia di intelligence ha rifiutato di confermare l’autenticità dei documenti e ha difeso in una nota pubblicata l’8 marzo il suo operato.
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