La famiglia dello studente statunitense Otto Warmbier rifiuta l’autopsia
Il 22enne era rientrato in coma negli Stati Uniti il 13 giugno. I medici e la famiglia non credono alla versione delle autorità nordcoreane sulla sua morte
I parenti di Otto Warmbier hanno declinato la possibilità di eseguire un’autopsia sul corpo dello studente morto pochi giorni dopo il suo rientro negli Stati Uniti dopo oltre un anno di carcere in Corea del Nord.
Il ragazzo, rientrato il 13 giugno negli Stati Uniti, era in coma e non ha più ripreso conoscenza fino alla sua morte il 19 giugno.
Il medico legale della contea di Hamilton ha detto che su richiesta della famiglia è stato eseguito un esame esterno, e non quindi un’autopsia completa, sul corpo del 22enne.
I familiari dello studente e i medici rigettano la teoria delle autorità nordcoreane, secondo la quale Warmbier sarebbe caduto in coma per aver contratto il botulismo in carcere circa un anno fa.
I medici hanno rilevato finora che il giovane ha subito un esteso danno cerebrale che lo ha portato al coma. Gli investigatori stanno esaminando le radiografie e attendendo ulteriori rapporti medici richiesti dal medico legale.