Europhonica, la radio di Antonio Megalizzi, vince il Premio Carlo Magno della gioventù
Europhonica, la radio in cui Antonio Megalizzi (qui un suo profilo) era stato selezionato per formare la prima redazione europea universitaria totalmente on air, ha vinto il Premio Carlo Magno della gioventù 2019.
Il premio è stato assegnato in particolare a Europhonica IT, un programma radio dove i giovani condividono le loro storie e i loro punti di vista sull’Europa.
Il premio Carlo Magno della gioventù è stato istituito nel 2008, e viene assegnato al parlamento europeo e dalla Fondazione del premio internazionale Carlo Magno di Aquisgrana a giovani fra i 16 e i 30 anni che abbiano realizzato un’idea per promuovere lo scambio fra persone di diversi paesi europei.
Il premio verrà consegnato ad Aquisgrana, in Germania. A consegnarlo sarà il vice-Presidente del Parlamento europeo Rainer Wieland, che ha dichiarato: “Europhonica è il perfetto esempio di come avvicinare le istituzioni dell’Unione europea ai cittadini, sia chiarendo loro come funzionano, sia migliorando le condizioni per la loro partecipazione civica”.
Questi i vincitori del premio di quest’anno:
1° premio: Italia – Europhonica IT (RadUni – Associazione Operatori Radiofonici Universitari)
2° premio: Finlandia – Your European Citizenship – La tua cittadinanza europea (Parlamento europeo dei giovani)
3° premio: Austria – Musulmani contro l’antisemitismo, Muslimische Jugend Österreich
Europhonica è una rete radiofonica che dà voce ai media indipendenti di studenti e università. La redazione è composta da giovani provenienti da Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Germania e trasmette mensilmente dal Parlamento Europeo a Strasburgo.
Lo scorso 11 febbraio, l’emittente aveva riacceso i microfoni, a due mesi dall’attentato di Strasburgo in cui aveva perso la vita Antonio Megalizzi.
Antonio Megalizzi aveva 28 anni e per 3 giorni ha lottato tra la vita e la morte. La sera dell’11 dicembre era rimasto coinvolto nell’attentato ai mercatini di Natale a Strasburgo, e la sera del 14 dicembre, dopo essere rimasto in coma per tre giorni, è morto. Le sue condizioni erano apparse gravissime fin da subito.
Il giovane giornalista era originario di Trento. La sua famiglia, di Reggio Calabria, si era trasferita nella città trentina quando lui aveva 5 mesi. Aveva studiato all’Università di Verona prima e all’European and International Studies di Trento poi.
Dopo diverse esperienze lavorative in radio, approda a Europhonica, il progetto internazionale promosso da RadUni (la associazione italiana operatori radiofonici universitari) insieme alle radio universitarie di altri paesi (Francia, Spagna, Portogallo e Germania).