Etiopia, i ribelli del Tigrè verso Addis Abeba. Il premier Ahmed al fronte per guidare le truppe
I ribelli separatisti del Tigrè si stanno avvicinando ad Addis Abeba: sono a 130 chilometri dalla capitale etiope. “A partire da domani, sarò al fronte per guidare le forze di difesa – ha scritto il primo ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed, in un post su Twitter pubblicato lunedì – Coloro che vogliono essere tra i figli d’Etiopia che saranno acclamati dalla storia, si alzino oggi per il loro Paese, vediamoci al fronte”.
La dichiarazione è arrivata mentre il gruppo dei ribelli del Fronte popolare di liberazione del Tigrè (Tplf) rivendicava il controllo della città di Shewa Robit, a 220 chilometri da Addis Abeba. Il ministro della difesa, Abraham Belay, ha detto poi ai media che le forze di sicurezza avrebbero cambiato strategia nella lotta ai secessionisti: “Non possiamo continuare così, perciò ci sarà un cambiamento”. E ha poi aggiunto: “Quello che è accaduto e sta accadendo alla nostra gente, gli abusi che vengono inflitti da questo gruppo di distruttivi, terroristi e ladri, non possono continuare”.
Le ambasciate presenti ad Addis Abeba hanno invitato i propri connazionali a lasciare il Paese. Gli Stati Uniti hanno avvertito del pericolo di un possibile attacco terroristico che potrebbe verificarsi nella capitale e anche in altre città, e l’Onu evacuerà entro giovedì le famiglie dello staff internazionale.
La guerra civile in Etiopia, tra il Tigrè e Addis Abeba, dura da un anno. Nel novembre 2020 Abiy aveva inviato le truppe nella regione del Tigrè per rovesciare il gruppo dei secessionisti in risposta agli attacchi del Tplf ai campi dell’esercito. A giugno, il gruppo ha conquistato la maggior parte della regione, inclusa la capitale Macallè, spingendo gran parte dell’esercito federale a ritirarsi.
Il gruppo è, poi, avanzato verso le regioni di Afar e Amhara stringendo alleanze con altri gruppi ribelli.