Incidente aereo in Etiopia, trovata la scatola nera
Il Boeing 737 è precipitato poco dopo il decollo da Addis Abeba: era diretto a Nairobi, le vittime sono di 33 nazionalità diverse
Nella mattina del 10 marzo 2019 un aereo della Ethiopian Airlines con a bordo 157 persone è precipitato durante un volo da Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, a Nairobi, capitale del Kenya. Non ci sono sopravvissuti.
L’11 marzo è stata ritrovata la scatola nera del Boeing 737 MAX 8 coinvolto nell’incidente.
I cittadini italiani a bordo dell’aereo precipitato
Intanto la Procura di Roma ha annunciato di aver aperto un’inchiesta sulla morte degli 8 cittadini italiani che erano a bordo del velivolo precipitato.
La presenza dei cittadini italiani sul Boeing 737 MAX 8 era stata confermata a TPI dalla Farnesina poche ore dopo l’incidente.
“L’Unità di Crisi, attivata fin dai primi momenti, rimane in stretto contatto con le famiglie per continuare a prestare loro ogni possibile assistenza”, si legge in una nota del Ministero degli Esteri.
Otto italiani figurano nella lista dei passeggeri fornita dalla Ethiopian Airlines: alcuni di loro sono legati a diverse Ong ed erano diretti a Nairobi per la quarta sessione dell’assemblea dell’Onu sull’ambiente (Unea-4) che si è aperta lunedì 11 marzo.
>>>>Chi sono i passeggeri italiani a bordo dell’aereo precipitato in Etiopia
I timori per la sicurezza
Cina e Indonesia hanno ordinato alle compagnie aeree locali di lasciare a terra per ispezioni i nuovissimi Boeing 737 MAX 8 e la stessa Ethiopian Airlines ha annunciato di aver “sospeso” l’uso di quel particolare modello di aerei.
Anche l’Autorità per l’aviazione civile della Mongolia ha annunciato la sospensione dei voli con lo stesso modello di Boeing della compagnia di Stato, MIAT Mongolian Airlines.
In Italia invece solo la Air Italy, azienda nata dalla fusione tra la Meridiana e la Qatar Airways, ha tre modelli di Boeing 737 identici a quello che si è schiantato vicino ad Addis Abeba.
Un commento è giunto anche dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa), secondo cui è troppo presto per fornire indicazioni alle compagnie europee, o per agire bloccando tutti i voli dei 737 MAX 8.
La ricostruzione dell’incidente
L’incidente è avvenuto nelle prime ore del mattino di domenica 10 marzo 2019. A bordo dell’aereo, un Boeing 737, c’erano 149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio.
Un portavoce della Ethiopian Airlines ha riferito ai media locali che nessuna delle persone a bordo è sopravvissuta allo schianto. Le vittime sono di 33 nazionalità diverse.
Nella lista dei passeggeri ci sono 32 kenyani, 18 canadesi, 9 etiopi, 8 cinesi, 8 italiani, 8 statunitensi, 7 britannici, 7 francesi, 6 egiziani, 5 olandesi, 4 di passaporto Onu, 4 indiani, 3 russi, 2 marocchini, 2 israeliani, un belga, un ugandese, uno yemenita, un sudanese, un togolese, un mozambicano e un norvegese.
“Oggi è un giorno di dolore. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri”, ha scritto il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, su Twitter.
Secondo la ricostruzione fornita dalla compagnia aerea, il volo si è schiantato intorno alle 8.45 del mattino (le 6.45 italiane), sei minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Addis Abeba.
Il sito specializzato Flightradar24 riferisce che dopo il decollo il volo aveva “una velocità verticale instabile”: in attesa di conoscere le cause dello schianto, questa informazione sembra indicare che l’aereo avesse dei problemi.
L’aereo è dello stesso modello di quello della Lion Air precipitato il 29 ottobre 2018 in Indonesia: in quel caso i morti furono 189, tra cui l’italiano Andrea Manfredi.
La Ethiopian Airlines, che si definisce la più grande compagnia aerea dell’Africa, ha rilasciato una dichiarazione in cui spiega che sono in corso le operazioni soccorso.
“Il personale di Ethiopian Airlines verrà inviato sulla scena dell’incidente e farà tutto il possibile per assistere i servizi di emergenza”, ha aggiunto la compagnia aerea.
L’ufficio del primo ministro etiope, Abiy Ahmed Ali, su Twitter ha rivolto le proprie condoglianze ai famigliari delle vittime.
Intanto, sul web stanno iniziando a diffondersi le prime teorie complottistiche.
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