L’Austria rivede la sua decisione di schierare l’esercito al confine con l’Italia
Il cancelliere austriaco Christian Kern ha smentito le dichiarazioni del ministro della Difesa sull'invio di mezzi corazzati al Brennero
L’Austria fa marcia indietro sulla decisione, annunciata il 4 luglio, di schierare al confine con l’Italia alcuni mezzi corazzati.
“Al momento l’Austria non eseguirà alcun controllo ai confini del Brennero e non sta per ricorrere all’impiego dell’esercito”, ha fatto sapere il cancelliere Christian Kern.
Il 4 luglio, la Farnesina aveva fatto sapere che l’ambasciatore austriaco a Roma, René Pollitzer, era stato immediatamente convocato dal governo italiano per consultazioni urgenti, dopo la minaccia del ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil di far intervenire l’esercito al Brennero.
“L’intervento dei nostri militari è indispensabile se il flusso di arrivi in Italia non si arresterà”, aveva detto il ministro Doskozil, parlando dell’intervento di 750 militari, 450 dei quali provenienti dalla stessa regione del Tirolo e gli altri dalla vicina Carinzia.
Secondo alcuni analisti si è trattato di un “grande bluff” elettorale dal momento che il prossimo 15 ottobre l’Austria dovrà affrontare le elezioni anticipate per rinnovare il parlamento.
Secondo il quotidiano la Repubblica, il rafforzamento dei controlli al confine col Brennero è parte della strategia politica del nuovo leader del centrodestra Kurz, in prima linea nell’adottare il pugno di ferro contro i migranti, pur di togliere voti all’estrema destra del partito della Libertà (Fpoe).