Investe e uccide un agente di polizia: rampollo Red Bull finisce nel mirino dell’Interpool
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L’Interpol ha spiccato un mandato d’arresto per l’erede dell’impero di Red Bull, il thailandese Vorayuth “Boss” Yoovidhya. Si tratta dell’ultima mossa delle autorità nei confronti del rampollo che nel 2012 investì e uccise un agente di polizia mentre era bordo della sua Ferrari sotto effetto di droga e alcol. Una vicenda che va avanti senza soluzione da un anno: le accuse contro Vorayuth, il cui nonno è il co-fondatore di Red Bull, furono ritirate lo scorso luglio e ciò scatenò la furia dell’opinione pubblica in Thailandia che interpretò quel fatto come un inaccettabile caso di impunità riservata all’elite del paese. Un’indignazione che ha in definitiva indotto a nuove accuse il mese scorso contro il fuggiasco. Il portavoce della Polizia, Krissana Pattanacharoen, ha confermato oggi la cosiddetta “nota rossa” emessa dall’Interpol all’inizio della settimana, l’allerta più urgente fra quelle emesse dall’agenzia di polizia internazionale. “Dobbiamo fare tutto il possibile per riportarlo nel paese – ha detto – perché si tratta di un reato grave”.