Erdogan vuole reintrodurre il reato di adulterio in Turchia
La legge che puniva il reato è stata abolita in Turchia nel 1996, quando una pronuncia della corte costituzionale stabilì la sua illegittimità in quanto più penalizzante per le donne che per gli uomini
Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, sta pensando di reintrodurre nel suo paese il reato di adulterio.
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La legge che puniva il reato di adulterio è stata abolita in Turchia nel 1996, quando una pronuncia della corte costituzionale stabilì la sua illegittimità in quanto più penalizzante per le donne che per gli uomini.
Già nel 2004 Erdogan propose di reintrodurre la legge, dovendo poi ripensarci per le pressioni ricevute dall’Unione europea, che gli intimava di abbandonare il proposito se avesse voluto entrare nel blocco degli stati membri.
Adesso che la strada che porta all’ingresso della Turchia nell’Unione sembra sbarrata, dopo il fallito golpe e la successiva svolta repressiva del governo di Ankara, il presidente turco ha proposto di reintrodurre il reato di adulterio.
“Devo dire che nel processo di inserimento nell’Ue abbiamo commesso un errore”, ha detto Erdogan nel corso di una riunione con i suoi membri di partito tenutasi a fine febbraio.
“Penso che sarebbe molto, molto opportuno programmare una discussione sulla la questione dell’adulterio, dato che la nostra società si trova in una posizione diversa rispetto ai valori morali dell’Occidente”, ha detto.
“Rispetto a questa tematica, la Turchia è diversa dalla maggior parte dei paesi occidentali”.
Il portavoce presidenziale, Ibrahim Kalin, ha confermato che il ministero della Giustizia sta redigendo una legge che regoli l’adulterio.
In base alla precedente legge sull’adulterio abrogata 22 anni fa, in Turchia le donne potevano essere accusate del reato se tradivano anche una sola volta, mentre gli uomini potevano essere puniti solo se erano coinvolti in una relazione a lungo termine.