Erdogan: “La Russia deve restituire la Crimea all’Ucraina”
Al secondo Summit del Crimea Platform il presidente turco Erdogan ha confermato il suo sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina, inclusa la Crimea. “Il ritorno della Crimea all’Ucraina, di cui è parte inseparabile, è essenzialmente un requisito del diritto internazionale”, questa la sua posizione a riguardo. Ha anche menzionato l’interesse della Turchia a difendere i propri compatrioti tartari, minoranza di lingua turca in Crimea, di cui diversi militanti sono al momento detenuti dalla Russia.
Al summit era presente Zelensky, che ha ribadito il suo rifiuto a qualsiasi compromesso riguardo la Crimea. “Tutto è iniziato in Crimea e deve finire in Crimea.”, ha detto nel suo discorso, “La bandiera gialla e blu tornerà a sventolare sulla nostra terra“.
Sono subito arrivate manifestazioni di sostegno dai leader europei, compreso Mario Draghi, e da Ursula von der Leyen che ha dichiarato che “L’Ue non riconoscerà mai l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia.”. Ma a destare scalpore è stato il fatto che il Erdogan assumesse questa posizione, avendo mantenuto lui dei rapporti più stretti con Mosca anche dopo l’inizio della guerra. Nonostante sia membro della Nato e abbia partecipato all’invio di armi a Kiev, la Turchia non partecipa alle sanzioni economiche alla Russia.
Dall’inizio del conflitto Erdogan si è posto come mediatore tra i due Presidenti in guerra. E’ riuscito a realizzare l’accordo sui porti del Mar Nero, dando il via libera alle esportazioni di grano dell’Ucraina, un commercio vitale per la Turchia. Il capo di Stato turco ha già incontrato diverse volte Putin e Zelensky separatamente. Anche al summit di ieri ha ribadito la sua disponibilità a ospitare un incontro bilaterale tra i due capi di Stato. Un invito più amaro da accettare per Putin dopo le dichiarazioni del suo partner.
La fermezza del presidente turco riconferma la strategia occidentale di non voler scendere a compromessi con la Russia, preferendo aspettare il suo indebolimento sul campo prima di intavolare negoziazioni. Tutto ciò accade in un contesto di tensione crescente con le previsioni di un aumento degli attacchi dalla Russia in questi giorni. Inoltre cade oggi, mercoledì 24 agosto, il giorno della festa dell’Indipendenza dell’Ucraina, ricorrenza che destava preoccupazioni a Kiev riguardo l’acuirsi dell’offensiva russa.