Sono state riaperte le indagini su Emmett Till, il ragazzo afroamericano brutalmente ucciso nel 1955
Il governo federale ha deciso di riaprire il caso dopo aver ottenuto nuove informazioni. La morte del 14enne aveva causato numerose proteste nel paese e contribuito al riconoscimento di nuovi diritti per gli afroamericani
Il governo federale degli Stati Uniti ha riaperto le indagini sulla morte di Emmett Till, il ragazzino afroamericano brutalmente ucciso in Mississippi nel 1955.
L’omicidio aveva sconvolto il mondo e aiutato i movimenti per i diritti civili ad ottenere maggiori riconoscimenti.
Il dipartimento di Giustizia ha comunicato al Congresso americano di aver riaperto le indagini sull’omicidio di Emmett Till dopo aver ricevuto “nuove informazioni” sull’accaduto.
Il caso era stato chiuso nel 2007, dopo che le autorità avevano dichiarato che i sospetti erano deceduti e il Gran giurì non aveva presentato nuovi capi di accusa.
Il documento presentato dai giudici federali, però, non spiega quali sono le nuove informazioni depositate e che hanno portato alla riapertura del caso.
Il report è stato emesso a marzo dopo la pubblicazione l’anno scorso del libro “Il sangue di Emmett Till”, in cui l’autore afferma che una delle figure chiave del caso ha mentito sugli eventi avvenuti prima dell’omicidio del ragazzo di 14 anni.
L’autore, Timothy B Tyson, ha riportato le dichiarazioni di Carolyn Donham, una delle testimoni del caso che aveva dichiarato di essere stata molestata da Emmett.
Il 14enne, secondo le dichiarazioni della donna, le avrebbe fatto delle avance sessuali, ma nel libro l’autore scrive che la testimone ha mentito alla Corte.
Due uomini bianchi, l’allora marito di Carolyn e il suo fratellastro, furono prima accusati per l’omicidio di Emmett Till e successivamente rilasciati.
I due uomini hanno confessato l’omicidio anni dopo in un’intervista rilasciata ad una rivista americana, ma non furono coinvolti nuovamente nelle indagini.
Adesso sono entrambi deceduti, mentre Carolyn Donham ha da poco compiuto 84 anni.
“Nulla di ciò che quel ragazzo aveva fatto potrebbe mai giustificare ciò che gli è successo”, si legge nel libro di Tyson, che cita la signora Donham.
In una lettera indirizzata a un parlamentare americano l’anno scorso, il sostituto procuratore generale T E Wheeler II aveva affermato che il dipartimento di Giustizia stava “valutando se la nuova rivelazione poteva essere utile per riaprire il caso”.
In seguito alla pubblicazione del libro, i familiari di Emmett Till avevano fatto pressioni affinché il procuratore generale Jeff Session avviasse nuovi indagini sull’omicidio del ragazzo.
Il 24 agosto 1955 Emmett Till, allora 14enne, si era recato in un negozio nel paese rurale del Mississippi per comprare della gomma da masticare.
Carolyn Donham stava gestendo il locale mentre suo marito era assente.
Cosa sia accaduto tra i due non è mai stato accertato, ma quando il marito di Carolyn ha fatto ritorno al negozio la moglie gli ha fatto credere che il ragazzo le avesse mosso delle avance.
Più tardi, Till sarebbe stato trascinato fuori dal suo letto a casa di suo zio e picchiato con così tanta forza che la sua faccia era diventata irriconoscibile quando il cadavere fu recuperato dal fiume, tre giorni dopo.
I due uomini sospettati per l’omicidio del ragazzo afroamericano di 14 anni sono stati prosciolti dalla giuria, composta unicamente da bianchi.
Un anno dopo, hanno ammesso la loro responsabilità in un’intervista, ma hanno aggiunto di non aver fatto nulla di sbagliato.
La morte di Till aveva scatenato grandi manifestazioni in tutto il paese, tra cui quella a cui aveva preso parte un allora sconosciuto Martin Luther King Jr.
Inoltre, la morte di Till ha avuto un ruolo decisivo nelle discussioni del Congresso che portarono all’approvazione della legge sui diritti civili del 1957, grazie alla quale aumentarono i diritti di voto degli afroamericani.