Emissioni elettromagnetiche: la Francia ritira dal mercato l’iPhone12
Ha cominciato la Francia e ora Germania e Belgio intendono seguirla. L’Agenzia nazionale delle frequenze francese (Anfr) ha chiesto ad Apple di bloccare la vendita dell’iPhone 12, modello del 2020. Emetterebbe troppe radiazioni, superando i limiti consentiti. Non solo. Per i telefoni già venduti le si domanda di “intraprendere tutte le azioni correttive per rendere conformi i telefoni interessati. In caso contrario, dovrà richiamarli”, si legge nella nota ufficiale. Prima di raccontare cosa è successo nei laboratori della Anfr, partiamo dalle rassicurazioni arrivate dal ministro delle telecomunicazioni, il quarantenne Jean-Noël Barrot: “Lo standard europeo è dieci volte inferiore al livello di emissioni che, secondo studi scientifici, possono avere conseguenze per gli utenti. E in questo caso l’iPhone 12 supera solo di poco quella soglia”.
Tornando ai controlli abituali l’Anfr, durante un’indagine su 141 smartphone sono stati monitorati anche i “tassi di assorbimento specifici” (Sar). Si tratta di una prova condotta su un manichino che serve a misurare l’energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano quando è esposto ad un campo elettromagnetico a radiofrequenza, in questo caso quello dei telefoni. Ed è qui che l’iPhone 12 ha superato i livelli consentiti. La soglia è di 4 watt per chilogrammo, il telefono Apple ne emetteva 5,7 se tenuto in tasca.
Proprio mentre in California la #Apple presentava il nuovo modello di iPhone 15, l’Agenzia nazionale per le frequenze francese, l’ANFR, ha annunciato il ritiro provvisorio dell’iPhone 12 da tutti i punti vendita per aver superato i valori SAR, cioè la quantità di energia assorbita dalla testa o dal corpo a contatto con un cellulare.
Come emerso dai test condotti da un laboratorio tedesco nel 2021, i valori rilevati superano i limiti imposti dalla normativa di 1,74 Watt per chilogrammo. Ora Apple avrà 15 giorni di tempo per aggiornare il software SAR ed evitare il ritiro definitivo dal commercio.
Parlando a Le Parisien, Apple assicura che il problema è legato a uno specifico protocollo di test utilizzato dalle organizzazioni di regolamentazione nazionali: “Dal suo lancio nel 2020, l’iPhone 12 è stato certificato e riconosciuto conforme alle varie normative e agli standard applicabili in tutto il mondo”, ha spiegato l’azienda di Cupertino.