Emergenza monsoni in India
Le violenti piogge monsoniche nel nordest del Paese hanno ucciso almeno 21 persone negli ultimi 4 giorni. Sarebbero circa 800mila gli sfollati
Le violenti piogge monsoniche che stanno colpendo il nordest dell’India hanno causato la morte di almeno 21 persone, tra cui due bambini, solamente negli ultimi 4 giorni. Sarebbero circa 800mila le persone che sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni.
Le forti precipitazioni hanno causato l’esondazione del fiume Brahmaputra e di alcuni suoi affluenti. Migliaia di villaggi sono stati sommersi dall’acqua.
L’autorità statale che si occupa di gestire le situazioni di emergenza nel Paese ha dichiarato martedì che c’erano almeno 50mila persone sistemate in 168 campi di emergenza.
Gli stati federati indiani del Bengala Occidentale e dell’Assam, entrambi confinanti con il Bangladesh, sono i luoghi in cui i monsoni hanno causato i danni maggiori.
L’emergenza ora si estende agli sfollati, in quanto la carenza di cibo e acqua pulita sta costringendo le persone a una condizione di miseria.
Diverse specie di animali sono inoltre state trasferite dal Parco Nazionale di Kaziranga, nell’Assam, a località più sicure in cui non rischiano di essere travolte dalle acque dei fiumi in piena.
Il nordest dell’India è una delle zone a maggiore rischio allagamento durante il periodo monsonico che dura da giugno a settembre.