Autismo, Elon Musk rivela: “Ho la sindrome di Asperger”
Elon Musk: “Ho la sindrome di Asperger. So che dico o posto cose strane, ma è così che funziona il mio cervello”
“Stanotte passerò alla storia come la prima persona con la sindrome di Asperger a presentare il Saturday Night Live. O almeno la prima ad ammetterlo”. Elon Musk si è presentato così ai telespettatori di Saturday Night Live, il celebre programma comico americano del canale Nbc di cui è stato l’ospite più atteso degli ultimi tempi e il più ricco di sempre, con una fortuna stimata in 177 miliardi di dollari.
“Quando parlo spesso devo aggiungere ‘dico sul serio’ alla fine di una frase, perché ho una scarsa variazione nell’intonazione della voce e stanotte molte volte non incrocerò lo sguardo con i membri del cast. So che dico o posto cose strane, ma è così che funziona il mio cervello. A chiunque abbia offeso, voglio solo dire che ho reinventato le auto elettriche e manderò le persone su Marte in un razzo. Pensavate pure che sarei stato un tipo normale e rilassato?”
Nel suo monologo di apertura, l’eccentrico imprenditore tecnologico co-fondatore di Tesla e SpaceX ha offerto una spiegazione per alcuni dei suoi passati comportamenti che hanno spiazzato parecchie persone.
Elon Musk ha quindi scherzato sui suoi tweet, sul nome insolito di suo figlio – X Æ A-12 – e di quella volta che ha fumato uno spinello su un podcast. Poi, essendo un grande sostenitore delle criptovalute, ha enumerato ancora una volta i vantaggi del dogecoin definendo la criptovaluta – che ora ha un valore di mercato di circa 72 miliardi di dollari – “un veicolo inarrestabile che conquisterà il mondo” anche se poi ha ammesso che crea “confusione”.
Tra le persone più famose affette dalla sindrome di Asperger ricordiamo Greta Thunberg, Steve Jobs, Mark Zuckerberg, Tim Burton, Wolfgang Amadeus Mozart, Bob Dylan, Steve Jobs, Alfred Hitchcock, Albert Einstein, Vincent Van Gogh e moltissimi altri.
Il disturbo prende il nome dal pediatra austriaco Hans Asperger, ed è “imparentato” con l’autismo. Sull’ultimo Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V) pubblicato in Italia nel 2014, si legge che operare una distinzione tra “autismo” e “sindrome di Asperger” clinicamente è molto difficile. Oggi è più corretto parlare di “spettro autistico”, una tipologia di disturbo che può avere livelli diversi di difficoltà nella comunicazione e nella relazione.
“L’autismo non è solo quello che si manifesta con sintomatologia severa, ma può riguardare persone che hanno una sintomatologia meno evidente”, aveva spiegato a TPI Laura Imbimbo, presidente del Gruppo Asperger Lazio Onlus. “Questa sintomatologia è meno evidente, ma non più leggera, perché poi le complicazioni nella vita adulta sono moltissime”, aggiunge.
Nel mondo sono tanti i bambini interessati da disordini dello spettro autistico: 1 su 160 secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). La sindrome di Asperger a volte viene definita “disabilità nascosta”. Si manifesta in particolare con difficoltà a compiere determinate cose: entrare in relazione con altre persone, farsi nuove amicizie, comprendere cosa gli altri pensano o come si sentono le altre persone, esprimere i propri stati d’animo o i loro bisogni, o rendersi contro quando qualcun altro sta scherzando. Ma non tutte le persone affette dal disturbo presentano gli stessi sintomi.
Le persone a cui è stata diagnosticata la sindrome possono spesso avere un quoziente intellettivo (QI) molto alto e possono andare a scuola con bambini che non hanno disabilità. Possono essere molto bravi in matematica, arte o musica.
Non è infrequente che le persone con la sindrome di Asperger possono essere vittime di bullismo a scuola perché gli altri bambini pensano che loro siano diversi. Per anni i disturbi dello spettro autistico sono stati un grande tabù, e se ne è parlato a fatica. Recentemente la consapevolezza e la sensibilità al tema sono enormemente cresciute, contribuendo a una stigmatizzazione sempre meno accentuata.
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