Muskgate: l’accusa di molestie e il giallo dei 250mila dollari pagati da SpaceX
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Il magnate ha negato ogni addebito e accusato la stampa di attaccarlo per fini politici
Il miliardario americano, ammirato per la sua lungimiranza imprenditoriale, è finito nel mirino della stampa per un’accusa di molestie sessuali ai danni di un’assistente di volo della flotta aziendale di SpaceX, prontamente respinta da Musk. Un articolo pubblicato la settimana scorsa da Business Insider dava conto di un pagamento da 250mila dollari a una dipendente della società aerospaziale, un versamento che secondo il sito-web sarebbe avvenuto nel 2018 a titolo di risarcimento per chiudere la vicenda.
I dettagli della storia emergono da una dichiarazione firmata da un’amica dell’assistente di volo e da altri documenti, compresa la corrispondenza via e-mail e altre registrazioni inviate da questa stessa persona alla testata digitale. La vicenda risale al 2016 quando, stando alla fonte citata dal quotidiano online, Musk avrebbe mostrato il pene in erezione alla hostess durante un volo aziendale, offrendosi di comprarle un cavallo in cambio di un massaggio erotico e accarezzandole una coscia senza il suo consenso. Secondo i documenti citati dal sito-web, la presunta vittima avrebbe confidato all’amica di essere stata incoraggiata, dopo l’assunzione, a ottenere una licenza di massoterapia per poter fare i massaggi a Musk. Proprio durante una di queste sessioni in una cabina privata di un volo aziendale, secondo il quotidiano, il miliardario avrebbe tentato di molestare la donna.
L’azienda aerospaziale, per bocca del vicepresidente del settore legale Christopher Cardaci, si è rifiutata di commentare «qualsiasi accordo transattivo» raggiunto con l’assistente di volo mentre la presidente della società, Gwynne Shotwell, ha difeso il suo fondatore: «Ho lavorato a stretto contatto con lui per 20 anni e non ho mai visto né sentito nulla del genere». Per parte sua, Musk ha definito l’articolo «politicamente motivato». Poi, con un tweet, ha negato ogni addebito e smentito quanto riportato dal sito-web americano, accusandone direttamente la fonte: «Sfido questa bugiarda che afferma che la sua amica mi avrebbe visto “nudo”: descriva una sola cosa, qualsiasi cosa (cicatrici, tatuaggi…) che non sia nota al pubblico. Non potrà farlo, perché non è mai successo».
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