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Home » Esteri

La “poliziotta” che sfida le banche: così Kamala Harris può dare il colpo di grazia a Trump

Immagine di copertina
Credit: Ansa foto

“Ho il grande onore di annunciare che ho scelto Kamala Harris – una combattente senza paura e uno dei migliori funzionari pubblici del Paese – come mia compagna di corsa”: con un messaggio su Twitter, il candidato alle prossime elezioni presidenziali Usa Joe Biden ha ufficializzato la scelta di aver individuato in Kamala Harris la vicepresidente in caso di vittoria.

La senatrice della California dal 2017 rappresenta già un primato: è la prima candidata afroamericana alla vicepresidenza nella storia degli Stati Uniti. Madre indiana, padre giamaicano, californiana, ex procuratore distrettuale a San Francisco, era la candidata nera più conosciuta dagli americani, tra le “finaliste” della selezione di Biden. Più famosa di Karen Bass, di Susan Rice, di Val Demings, nomi forti dei democratici ma non con un impatto mediatico a livello nazionale come lei, che conta su più di 4 milioni di follower su Twitter.

Harris ha 55 anni ed è nata a Oakland, vicino a San Francisco. Sua madre era un’endocrinologa emigrata dall’India negli anni Sessanta, mentre suo padre era un professore di economia emigrato nello stesso periodo dalla Giamaica. Le sue origini non sono quindi strettamente afroamericane, anche se è così che viene normalmente definita.

“Ai tempi in cui Kamala era procuratore generale, lavorava a stretto contatto con Beau. Li ho visti sfidare le grandi banche, sollevare i lavoratori e proteggere donne e bambini dagli abusi. Allora ero orgoglioso e ora sono orgoglioso di averla come mia partner in questa campagna”, ha aggiunto lo sfidante di Trump. “Joe Biden può unire il popolo americano perché ha passato la vita a combattere per noi. E come presidente, costruirà un’America all’altezza dei nostri ideali. Sono onorata di unirmi a lui come candidato vicepresidente del nostro partito e di fare quello che serve per farlo diventare il nostro comandante in capo”, la risposta della senatrice californiana.

Harris, che prima di essere senatrice era stata procuratrice distrettuale di San Francisco e poi procuratrice generale della California, è una delle persone più note e popolari del Partito Democratico, e aveva sfidato Biden nelle primarie. Nonostante avesse tenuto posizioni progressiste su temi come il matrimonio gay e la pena di morte, l’ala più a sinistra del Partito Democratico l’ha spesso accusata di aver ostacolato o di non aver sostenuto a sufficienza riforme su temi come la polizia e le pene per lo spaccio di droga. La sua candidatura era partita molto bene, ed era stata considerata per un po’ una delle favorite: ma col tempo si era sgonfiata, principalmente per alcuni grossi errori organizzativi e di strategia. Harris si era ritirata lo scorso dicembre, dando poi il proprio sostegno a Biden a marzo.

Nonostante le tensioni di inizio primarie con Biden, quando contestò all’ex vicepresidente la sua freddezza nell’appoggiare iniziative che combattevano la discriminazione razziale, Harris ha mantenuto buoni rapporti con lui. È amica di casa da tempo, essendo stata procuratrice federale, come il figlio Beau: lei in California, lui nel Delaware. La senatrice è rimasta in contatto con Beau fino agli ultimi giorni di vita del figlio di Biden, morto nel 2015 per un cancro al cervello.

“Lo ha sempre sostenuto”, disse Biden quando fece l’endorsement della senatrice per le elezioni del 2016. E quattro anni dopo, ha chiuso il cerchio, chiamandola al suo fianco nella sfida a Donald Trump, che sul suo account ha dedicato un video alla fresca candidata vicepresidente, in cui la descrive come “radicale”, la donna delle “migliaia di miliardi di dollari di tasse”.

Kamala Harris, vita privata

Kamala è cresciuta a Berkeley, ma dopo il divorzio dei suoi genitori si è trasferita a Montreal, in Canada, dove ha completato gli studi alla Westmount High School. Poi si è laureata in Economia e in Scienze Politiche alla Howard University e ha preso un dottorato in Giurisprudenza presso l’Hastings College of the Law, a San Francisco. Per quanto riguarda la sua carriera, Kamala ha lavorato per anni come viceprocuratore distrettuale della Contea di Alameda e poi a San Francisco. Qui è stata eletta procuratore distrettuale, rimanendo in carica fino al 2011.

Da quell’anno al 2017 è stata la prima donna e la prima persona asioamericana a ricoprire l’incarico di procuratore generale della California. Kamala si è poi candidata come senatrice, e nel 2019 ha annunciato la sua candidatura per le primarie democratiche – che ha poi ritirato alcuni mesi dopo. Ha però deciso di appoggiare il candidato Joe Biden.

Da tempo sentimentalmente legata all’avvocato Douglas Emhoff, con il quale è convolata a nozze nel 2014. Sul suo profilo Instagram ci sono diverse foto che la ritraggono in compagnia dell’uomo.

La Harris non ha figli, ma ha un buon rapporto con Cole ed Ella, i ragazzi nati dal precedente matrimonio di suo marito. Oggi vive con la sua famiglia a San Francisco, anche se per lavoro si sposta spesso a Washington. Secondo Forbes, nel 2019 lei e suo marito avevano un patrimonio netto stimato di circa 5,8 milioni di dollari.

Leggi anche: Usa 2020: perché, nonostante sia molto indietro nei sondaggi, Trump può ancora vincere le elezioni; TikTok, nella guerra di Trump alla Cina a vincere sarà la “dittatura digitale” della Silicon Valley; 3. Il Nostradamus delle elezioni americane annuncia la sua previsione per le presidenziali del 2020

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