Elezioni Usa 2020, il programma elettorale di Donald Trump
Donald Trump è il presidente uscente degli Stati Uniti che punta ad altri quattro anni alla Casa Bianca. Nel 2016 ha conquistato un’enorme fetta della classe media stufa della crisi economica e del potere dell’establishment con il suo programma sulla sicurezza, contro l’immigrazione e promettendo dei decisivi tagli alle tasse. Ma cosa propone per queste elezioni? Esaminiamo le sue idee per aree tematiche:
Gestione della pandemia globale
Il Coronavirus ha travolto come un fiume in piena l’amministrazione Trump: crescita esponenziale di casi, ospedali intasati e fasce della popolazione più deboli terribilmente colpite dal virus. In più, ricordiamolo, a fine campagna elettorale è stato lo stesso presidente ad essere ricoverato per Covid-19. Il tycoon ha già dalla prima ondata affrontato il tema minimizzando, invitando a non portare la mascherina all’aperto, chiedendo ai singoli stati di fare meno tamponi e denigrando non solo i virologi, ma addirittura la scienza. Ha anche più volte minacciato di licenziare Anthony Fauci, il capo della task force della Casa Bianca per l’emergenza Covid. Se dovesse essere rieletto, Trump continuerebbe su questa strada.
Salute
Al di là del Coronavirus, sulla sanità in generale Trump non ha mai voluto investire. Con la sua presidenza, ha cercato in tutti i modi di smantellare l’Obamacare, il sistema sanitario che avrebbe tutelato 32 milioni di cittadini in più e con diversi incentivi fiscali. Inoltre, negli ultimi mesi del 2020 ha dichiarato più volte la volontà di far uscire gli Usa dall’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Con Trump la sanità diventerebbe sempre più privata e sempre più fuori dalle regole globali.
Economia
Il gioco economico di Trump è questo: tagliare le tasse in modo netto, abbassare così i tassi per cittadini e aziende e arrivare picco record verso l’alto del mercato azionario. Detta così, sembrerebbe anche positivo. Ma questo non ha portato a una riduzione del deficit, né all’eliminazione del debito pubblico.
Per quanto riguarda gli scambi commerciali, la sua presidenza verrà probabilmente ricordata per i pesanti dazi imposti alla Cina con una vera e propria guerra commerciale. RIsultato finora? Le imprese al momento stanno vivendo con i sussidi statali che servono per riparare il danno dei dazi: per importare alcune materie prime dalla Cina dovono affrontare delle spese insostenibili e nel frattempo anche la Cina ha risposto e contrattaccato con delle sanzioni verso l’America.
Ambiente e clima
Con Donald Trump i passi indietro in tema ambientale sono stati diversi: primo fra questi l’uscita degli Usa dall’accordo di Parigi del 2015. Trump ha poi incentivato l’apertura dell’Artic National Wildlife Refuge dell’Alaska che serve per l’esplorazione di petrolio e gas. Si tratta di un presidente che non crede all’esistenza dei cambiamenti climatici.
Armi
Sul tema armi Donald Trump è rimasto aleatorio: finora il presidente ha solo vietato di comprare il necessario per trasformare i fucili in semi-automatici. Nei quattro anni del tycoon alla Casa Bianca le sparatorie e gli attacchi armati non sono mancati. Quello che The Donald condanna riguarda però l’odio e l’insanità mentale, mai l’uso stesso delle armi.
Scuola
Due fronti per Trump sul tema istruzione: da una parte ha promesso di cancellare i debiti dei prestiti studenteschi, dall’altra vuole eliminare le politiche di integrazione scolastica come la promozione della diversità razziale e la protezione dell’identità sessuale oltre il gender che Obama aveva invece incentivato.
Migranti
Il muro non è stato costruito con i soldi del Messico come aveva promesso Trump. Ma in questi quattro anni le famiglie di migranti sono invece state separate al confine. Immagini che tutto il mondo non dimenticherà. Il risultato delle sue politiche migratorie è il travel-ban, che limita l’ingresso dei musulmani negli Usa. Ma cosa propone come prossimi passi? Trump vuole cancellare il DACA, il programma di protezione per i migranti entrati senza documenti, nel caso fossero minorenni.
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Qui i reportage sul campo di TPI dell’inviato negli Usa Pietro Guastamacchia:
1. Viaggio nel Bronx: “Io, repubblicano italo-irlandese, voglio sconfiggere Ocasio-Cortez e il suo socialismo”
2. “La polizia ci spara addosso, l’America capitalista ci sfrutta. Ora noi neri spacchiamo tutto”: reportage da Philadelphia
3. Viaggio in Pennsylvania: “Qui ci si gioca tutto. Se Biden vince, sarà presidente”