Elezioni Usa 2020, Pence: “Con Trump legge e ordine, entro fine anno un vaccino anti-Covid”
Elezioni Usa 2020, Pence: “Entro fine anno avremo vaccino Coronavirus”
Un messaggio contro le violenze di strada di questi giorni in Usa, un attacco all’avversario Joe Biden e una promessa elettorale di trovare un vaccino per il Coronavirus “entro la fine dell’anno”: è il sunto dell’intervento di stanotte di Mike Pence, vicepresidente americano, nella terza giornata di convention repubblicana in vista delle elezioni presidenziali del 3 novembre 2020. Il braccio destro di Donald Trump è intervenuto da Fort McHenry, il luogo della battaglia che ha ispirato l’inno nazionale americano visto che fu proprio lì che nel 1812 venne annunciata la vittoria contro gli inglesi nella battaglia di Baltimora. Dal suo discorso si evince l’intenzione dei repubblicani di sfruttare a proprio favore le proteste di questi giorni, cercando di far dimenticare l’emergenza Coronavirus e la crisi economica conseguente.
Per quanto riguarda proprio la gestione del Covid-19, Pence ha ribadito il tempismo di Trump nel “bloccare i voli dalla Cina, il secondo Paese più forte economicamente al mondo” e l’impegno della Casa Bianca nel cercare un vaccino contro il virus. Proprio a questo proposito, è arrivata una promessa: “Biden dice che nessun miracolo è in arrivo. Ma l’America è la terra dei miracoli. E allora vi annuncio che avremo il primo vaccino sicuro entro la fine dell’anno“. “Non solo abbiamo aperto l’America – ha continuato il vicepresidente Usa – ma apriremo anche le scuole”.
Pence è stato poi molto chiaro sulle violenze in strada di questi giorni: “Lasciatemi essere chiaro: la violenza deve finire, che sia a Minneapolis, Portland o Kenosha. Noi avremo legge e ordine nelle strade di questo paese, per ogni americano di ogni razza, credo e colore”, ha dichiarato. Nella campagna elettorale di Trump, dunque, i concetti di legge e ordine tornano ad avere un ruolo di primissimo piano. Ma Pence non ha fatto nessun riferimento ai neri uccisi o feriti dalla polizia, o al ragazzo che martedì sera ha sparato e ammazzato due manifestanti a Kenosha. Si è schierato con gli agenti di polizia, senza tendere la mano alle minoranze. “Uomini e donne – ha continuato – che indossano quell’uniforme sono i migliori di noi. Ogni volta escono dalla porta di casa, pensano alla vita degli altri più che alla loro. Il presidente Trump ed io sosterremo sempre il diritto degli americani di protestare pacificamente, ma le rivolte e i saccheggi non sono proteste pacifiche. Abbattere le statue non è libertà di parola, e chi lo farà sarà processato”.
Non sono mancati, ovviamente, attacchi frontali a Joe Biden, il candidato democratico alle elezioni presidenziali definito dal vice di Trump “un cavallo di troia della sinistra radicale”. “Sappiate che con lui presidente – ha detto Pence – non sarete mai al sicuro. Biden vuole togliere fondi alla polizia. Noi non lo faremo mai. La scelta a novembre sarà se l’America resterà l’America. I democratici hanno speso quattro giorni attaccando l’America, ma come ha detto il presidente Trump, dove Joe Biden vede le tenebre, noi vediamo la grandezza. C’è bisogno di altri quattro anni di Trump alla Casa Bianca”.
Alla fine del discorso di Pence, Trump e la moglie Melania sono entrati in scena per salutare la platea di circa 70 persone, in parte reduci e mutilati di guerra. La maggioranza di loro era senza mascherina di protezione: il presidente e Melania li hanno applauditi senza avvicinarsi troppo, mentre Pence ha salutato scambiando il gesto del pugno.
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