Elezioni Usa 2020, Obama alla convention democratica: “È in gioco la democrazia, Trump tratta la presidenza come un reality”
Usa 2020, Obama infiamma la convention democratica: “È in gioco la democrazia”
“È in gioco la democrazia”: non usa giri di parole l’ex presidente Barack Obama che, intervenuto alla convention democratica, sottolinea qual è la posta in palio alle elezioni Usa, che si terranno il 3 novembre 2020. Obama ha preso parte alla terza serata della convention dem, quella in cui Kamala Harris è stata ufficialmente nominata candidata vicepresidente, diventando la prima donna nera candidata in un ticket presidenziale. La serata, oltre all’intervento della stessa Harris e ai contributi di Hillary Clinton ed Elizabeth Warren, è stata come detto contraddistinta dall’attesissimo discorso di Barack Obama, che conosce molto bene il candidato dem Joe Biden, essendo stato suo vice quando Obama era presidente degli Stati Uniti d’America.
Elezioni Usa 2020, Obama: “Trump raderà al suolo la democrazia”
Anche l’ex presidente, così come sua moglie Michelle, intervenuta alla serata di apertura della convention, ha citato direttamente Donald Trump, traendo inizialmente spunto dalla Costituzione. “Vi parlo da Philadelphia, dove fu redatta la nostra Carta. Non era un documento perfetto, perché non aboliva la schiavitù, non riconosceva i diritti delle donne, ammetteva il voto solo per gli uomini che avevano delle proprietà. Ma questo testo che vedete qui ha fissato i valori, i principi che hanno fondato il nostro Paese. Dovremmo aspettarci come minimo un presidente che prenda in custodia questa Costituzione, protegga le libertà. Non mi sarei mai atteso che seguisse la mia politica o condividesse la mia visione, ma per il bene del Paese ho sperato che Donald Trump mostrasse interesse nel ruolo a cui era stato chiamato, lo facesse seriamente e che sentisse un po’ di rispetto per la democrazia. Invece non l’ha mai fatto” ha dichiarato Barack Obama.
L’esponente democratico ha poi evidenziato la mancanza di Trump nel “cercare punti in comune” trasformando il ruolo di presidente degli States nel “reality show da usare per ottenere l’attenzione che lui brama” e ricordando ai cittadini americani che “Chi fa il presidente e gli altri che sono con lui contano sul vostro cinismo”. Obama sottolinea: “Chi tiene alla democrazia fa il possibile perché la gente possa votare, non per impedirlo; chi tiene alla democrazia non usa i militari, che rischiano la loro vita per proteggerci, contro dimostranti pacifici; chi tiene alla democrazia non considera la stampa libera come un nemico, ma come un presidio per controllare il governo; chi tiene alla democrazia ascolta gli scienziati nelle emergenze sanitarie, non inventa stramberie. Nessuna di queste cose dovrebbe essere messa in discussione. Sono principi, valori da sempre condivisi, non importa che siate democratici o repubblicani. Ma con questo presidente e con chi lo appoggia, non è più così”.
Obama ha poi parlato di Joe Biden. “Quando scelsi Joe come vice, non sapevo che dodici anni dopo sarei finito a considerarlo un fratello” invitando gli americani a fidarsi di lui e della sua vice, Kamala Harris: “Conosce il mondo, e il mondo conosce lui. Ma la cosa che so di lui e di Kamala Harris è che a loro sta a cuore ogni americano. Per questo stasera vi chiedo di credere nella loro leadership. Loro sono in grado di portare l’America fuori da questi tempi bui”. Obama ha quindi sottolineato che “Se falliremo, tutto il nostro lavoro non sarà possibile. Ecco perché è in gioco la democrazia. E non ci illudiamo. Se vincono, Trump e i suoi sodali raderanno al suolo la democrazia americana. Vi chiedo allora di alzarvi, di mobilitarvi come hanno fatto i nostri predecessori. Votate come non avete mai fatto prima”.
Kamala Harris: “Non c’è vaccino contro il razzismo”
Dopo il discorso di Barack Obama, l’intervento più atteso era quello di Kamala Harris, la candidata vicepresidente che con il suo discorso ha chiuso la terza serata della convention democratica. La Harris ha parlato di democrazia e giustizia sociale, sottolineando la sua storia di donna e di figlia di immigrati arrivati negli Usa in cerca di speranza. “Non c’è vaccino contro il razzismo, siamo noi a dover agire” ha dichiarato la candidata vicepresidente sottolineando l’importanza di “stare tutti insieme per un futuro migliore”.
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