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Home » Esteri

Elezioni Spagna risultati: vincono i socialisti, ma niente maggioranza

Immagine di copertina
Credit: EPA/JuanJo Martin

Elezioni Spagna risultati | Chi ha vinto | Psoe | Socialisti | Pp | Popolari | Podemos | Ciudadanos | Vox

Domenica 28 aprile 2019 gli spagnoli si sono recati alle urne (per la terza volta dal 2015) per le elezioni generali.

Il primo partito, come già previsto dai sondaggi, è il Psoe, i socialisti di Pedro Sànchez con il 28,7 per cento dei voti. Secondi i popolari (Pp) di Pablo Casado con il 16,7 per cento e al terzo posto Ciudadanos con il 15,8 per cento.

A seguire, Unidos Podemos con il 14,3 per cento. Entra per la prima volta in Parlamento Vox, partito di estrema destra, che ottiene il 10,3 per cento dei voti. L’affluenza è stata del 75,7 per cento, in aumento rispetto al 69,8 per cento del 2016.

Per raggiungere una vittoria chiara e netta, la tranquillità numerica per governare, una formazione politica o una coalizione di forze deve raggiungere la maggioranza assoluta al Congresso dei Deputati, almeno 176 seggi su complessivi 350. Numeri che nessun partito ha raggiunto.

Elezioni Spagna risultati 2019 | I seggi

Le sinistre vincono nettamente la tornata elettorale, ma non riescono a mettere insieme i numeri sufficienti per governare.

Il Partito socialista di Pedro Sanchez ha ottenuto il più alto numero di seggi (123 seggi), seguito dal Partito Popolare di Pablo Casado (66 seggi), da Ciudadanos (57), da Podemos (42) e da Vox (24).

La maggioranza, tuttavia, rimane un rebus. L’alleanza tra Partito socialista e Podemos (123 + 42 seggi) non è sufficiente a garantire un governo stabile. La coalizione delle destre unite, del resto, si fermerebbe a 145.

L’unica strada percorribile, al momento, è quella di un’alleanza tra Socialisti, Podemos e il Partito nazionale basco e altre realtà indipendentiste. Un modo per arrivare a 176 seggi.

Per l’estrema destra, con Vox, si tratta della prima volta in Parlamento in oltre 40 anni di democrazia spagnola.

Il Partito nazionale basco Pnv ha ottuto 6 seggi, i catalani Erc e Jxcat rispettivamente 15 e 7, i baschi di Euskal Herria Bildu hanno guadagnato 4 seggi, mentre due sono andati alla Coalicion Canaria e Na+ 2. Uno a testa per Compromis, Prc e Cpm.

I socialisti comunque ottengono un ottimo risultato rispetto alle scorse elezioni, quando avevano ottenuto solo 85. Crollano i popolari, che nel 2016 avevano 137 seggi, e Podemos, che ne aveva 71. Buon risultato anche per Ciudadanos, che aumenta i suoi seggi rispetto ai 32 di tre anni fa e anche rispetto ai 40 del 2015.

Un’alleanza tra socialisti e Ciudanos è stata già esclusa dai leader. Podemos ha invece subito aperto a un governo di coalizione con lo Psoe.

Vox, il partito spagnolo ultraconservatore.

Elezioni Spagna risultati | Legge elettorale

La legge elettorale spagnola prevede l’elezione dei 350 membri del Congresso dei Deputati, la camera bassa che dà la fiducia al governo, con metodo proporzionale, che viene applicato in ogni circoscrizione ma non a livello nazionale, e l’elezione di 208 senatori con metodo maggioritario. Le circoscrizioni sono 50 e ognuna di esse corrisponde a una provincia. I deputati da eleggere in ogni circoscrizione varia da uno fino ad oltre 30 delle aree più grandi, come Madrid e Barcellona.

La soglia di sbarramento è implicita ed è elevata. Ma esiste anche uno sbarramento formale, al 3% dei delle preferenze, necessario per escludere piccoli partiti dalla ripartizione dei seggi nelle maggiori circoscrizioni. Le liste sono bloccate, non sono previste preferenze. Non è previsto alcun premio di maggioranza per le forze politiche che raggiungono un maggior numero di consensi a livello locale o nazionale.

Per l’elezione dei 208 senatori, il sistema maggioritario è plurinominale e prevede l’assegnazione di 4 senatori a ciascuna provincia peninsulare, per un totale di 188 eletti. Altri 16 senatori vengono eletti nelle province insulari e variamente attribuiti. Infine 2 senatori vengono eletti nelle città autonome di Ceuta e Melilla.

In Spagna è stata battuta l’intolleranza della Destra. Il commento di Bobo Craxi per TPI
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