Elezioni Spagna: la mappa dei risultati elettorali del 2016 e del 2019 a confronto
Era azzurra ed è diventata rossa. Dal 2016 a 2019 la Spagna è passata da una maggioranza di centro destra a una socialista. Mentre nel 2016 i popolari avevano vinto in quasi tutte le regioni spagnole, all’indomani delle elezioni del 28 aprile 2019, lo scenario è ben diverso: i socialisti sono il primo partito.
Eppure, la formazione di una maggioranza, e lo scenario di un governo stabile, sono ben lontani. I socialisti di Pedro Sanchez hanno ottenuto il 28,3 per cento dei consensi, e 123 seggi. Ma sono lontani dalla soglia dei 176 seggi della maggioranza assoluta in parlamento. L’unica via per il centro sinistra è l’alleanza con Podemos, che ha 42 seggi, e con i partiti minori indipendentisti.
Questa mappa mostra con un colpo d’occhio com’è cambiata la Spagna in soli 3 anni. Tre anni che sono stati caratterizzati da una instabilità politica enorme, e che hanno visto i cittadini alle urne per 3 volte.
Il Partito Socialista (Psoe) ha ottenuto 123 seggi, 37 in più rispetto alle precedenti elezioni.
I popolari, al contrario, hanno perso 71 seggi, passando da 137 a 66 deputati.
Nel 2016 i Popolari aveva vinto la maggioranza dei voti in 42 province, mentre alle elezioni del 28 aprile 2019, ha conquistato solo 4 province.
Un ridimensionamento anche per Podemos, che è crollato di 10 seggi.
Ciudadanos (Cs), al contrario, passa da 32 a 57 parlamentari, aggiudicandosi il terzo posto.
Buon risultato anche per Vox, che alle elezioni del 2016 non era neanche in parlamento e ora ha 24 seggi.