Elezioni in Perù, il candidato di sinistra Castillo è avanti. La populista Fujimori: “Irregolarità e brogli”
Il candidato della sinistra Pedro Castillo è in testa nella corsa per le elezioni presidenziali in Perù, dove domenica scorsa ha sfidato al ballottaggio la rivale di destra, Keiko Fujimori. Nel Paese sudamericano è ancora in corso, presso la sede dell’Ufficio nazionale dei processi elettorali (Onpe), lo spoglio delle schede. Castillo conta attualmente ha quasi 100mila voti di vantaggio su Fujimori, e le schede scrutinate sono a circa il 96 per cento del totale. Secondo quanto riporta l’Ansa, il leader di Perú Libre ha ottenuto il 50,29 per cento dei voti, mentre la candidata di Fuerza popular ha raccolto il 49,71 per cento.
Fujimori è intervenuta per denunciare “irregolarità” e “segnali di truffa” alle elezioni. “C’è una chiara intenzione di sabotare la volontà del popolo”, ha detto durante una conferenza stampa, con foto e video a sostegno, inclusa l’immagine dei risultati in un piccolo villaggio che ha segnato la vittoria del suo rivale per 187 voti a zero. La missione di osservazione dell’Organizzazione degli stati americani (Osa) però non ha individuato incidenti di rilievo. “Il conteggio delle schede è avvenuto secondo le procedure ufficiali”, ha detto. Castillo, che rivendica le sue origini provinciali, ha ottenuto i voti delle campagne e delle zone remote della foresta amazzonica, a lui favorevoli.
Al primo turno delle elezioni presidenziali in Perù Castillo aveva conquistato il 19 per cento dei voti, mentre Fujimori si era fermata al 13. Fino a poche settimane fa i sondaggi davano il candidato di sinistra in discreto vantaggio sulla rivale, ma secondo alcuni sondaggi nell’ultimo mese Fujimori aveva recuperato il distacco. Pedro Castillo, 51 anni, è un ex insegnante e guida il partito di ispirazione marxista Perú Libre. Keiko Fujimori, 46 anni, è la leader del partito populista di destra Fuerza popular ed è nota soprattutto per essere la figlia di Alberto Fujimori, che fu presidente del Perù dal 1990 al 2000, e governò in maniera autoritaria.