Tre cose da sapere sul giorno dopo le elezioni in Myanmar
Il partito di Aung San Suu Kyi sostiene di aver ottenuto tra il 70 e il 75 per cento dei voti. Il premio Nobel per la pace ha commentato per la prima volta le elezioni
La Lega nazionale per la democrazia, il partito del premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, ha vinto le elezioni tenutesi in Myanmar domenica 8 novembre. È stato il primo voto democratico del Paese in 25 anni.
Durante un’intervista rilasciata al broadcast britannico Bbc, la leader ha chiarito che i risultati attesi per il partito si aggirano intorno al 75 per cento, corrispondente alla stessa percentuale di seggi spettanti in parlamento. Basterebbe il 67 per cento perché la Lega nazionale possa governare da sola, con la maggioranza assoluta.
La legge birmana prevede, infatti, che il 25 per cento dei seggi nel parlamento vengano sempre assegnati a rappresentanti dell’esercito. Per questo al Partito dell’unione per la solidarietà e lo sviluppo dell’ex generale Thein Sein, opposto a quello di San Suu Kyi, sarebbe bastato un terzo dei voti per vincere le elezioni.
Secondo il premio Nobel per la Pace, le elezioni non sono state al 100 per cento giuste, ma quasi del tutto libere. San Suu Kyi ha sottolineato come i tempi siano cambiati e con essi anche le persone, che ad oggi sono molto più politicizzate e informate che in passato.
I risultati ufficiali delle elezioni verranno diffusi tra qualche giorno. I sostenitori della Lega nazionale, comunque, hanno iniziato a festeggiare quasi in concomitanza alla chiusura delle urne e hanno atteso i primi riscontri all’esterno della sede del partito.