Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:00
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Esteri

“Ecco come ci siamo rialzati dopo il 2016”: cronaca della elezioni di midterm tra gli attivisti Democratici

Immagine di copertina
Festeggiamenti di sostenitori democratici per il risultato delle elezioni di midterm

Benedetta Argentieri ha seguito per TPI la notte delle elezioni di midterm tra gli attivisti del Partito Democratico a New York

È stato un urlo liberatorio. A squarciagola, incredulo. “Ce l’abbiamo fatta” gridano dal palco. Sono le 22.22 e tutte le proiezioni dicono la stessa cosa: i democratici riprenderanno il controllo della Camera.

E nel cuore di Brooklyn per quasi 500 attivisti, simpatizzati e consiglieri comunali ritrovati per seguire i risultati, la gioia è quasi incontenibile. “Questa è una notizia meravigliosa, ma non ci possiamo fermare adesso.

Cosa fate domani? Dobbiamo lavorare come se ogni giorno ci siano le elezioni”, esortano gli organizzatori del Brooklyn Voters Alliance. La serata a The House Bell è cominciata con il peggiore dei sospetti sui sondaggi che davano i democratici come vincitori.

Leggi anche: Elezioni midterm, i risultati

“Cautamente ottimista” era la risposta più gettonata, nessuno vuole esporsi memori di quello che è successo nel 2016 quando tutti i sondaggi davano per vincitrice Hillary Clinton. Alle 21 cominciano ad arrivare i risultati.

Qualche boo è partito sulla rielezione di Andrew Cuomo e Ted Cruz. Applausi per ogni seggio vinto dai democratici. Alle 21.30, sempre più persone cominciano a credere nel miracolo. L’onda blu prende il Kansas. “Queste elezioni sono davvero importanti, è a rischio il concetto di democrazia”, spiega Elizabeth Pauker, 33 anni. “Prima del 2016 non ero così attiva. Con le elezioni di Trump ho capito che dovevo partecipare”.

Ha preso un giorno libero al lavoro per volantinare davanti ai seggi, fare telefonate per esortare gli elettori alle urne. Anche Erica Cohen ha seguito un percorso simile. “Il 9 novembre 2016 (il giorno dopo le elezioni presidenziali ndr) ci siamo trovati in un bar e tale era lo stress, il dispiacere che all’appuntamento nato su Facebook sono arrivate 2mila persone”, racconta a TPI.

Da quella serata è nata Brooklyn voters alliance, che oggi raccoglie decine di associazioni e gruppi, e un migliaio di militanti. Tutti pronti a credere a un cambiamento. Tra questi gruppi c’è anche Indivisible, una delle realtà più interessanti nata dopo le elezioni di Trump.

Un gruppo di politica dal basso che è riuscito a spingere alle dimissioni decine di repubblicani. “Abbiamo usato le tecniche del Tea Party: telefonate, manifestazioni e sit-in davanti agli uffici dei nostri rappresentanti”, spiega Anthony, insegnante delle scuole superiori.

Liant Dienick, 32 anni, anche lei parte di Indivisible, si è svegliata alle 6.30 per andare a bussare alle porte a Staten Island. “È un lavoro faticoso ma allo stesso tempo davvero importante”, racconta. Da mesi lavora senza sosta per la campagna dello stato di New York e quando è chiaro che i democratici avrebbero preso il controllo del Congresso locale, la sua gioia è visibile sul volto.

Alle 23 i risultati sono sempre più chiari, e la vittoria si fa dolce e amara. Il Senato rimane ai Repubblicani. E forse l’onda blu in cui tutti speravano non è stata quello Tsunami che ci si aspettava. Queste elezioni hanno fatto un record di affluenza e di partecipazione.

TPI esce in edicola ogni venerdì

Puoi abbonarti o acquistare un singolo numero a €2,49 dalla nostra app gratuita:

I candidati hanno speso 5 miliardi dollari in campagne e pubblicità. Migliaia dei attivisti hanno lavorato per mesi. E le elezioni di metà mandato sono diventate un referendum sull’operato di Donald Trump.

Ma in realtà i temi erano diversi. Molte donne repubblicane hanno deciso di cambiare casacca dopo le audizioni di Brett Kavanaugh alla Corta Suprema. Si è parlato molto poco di economia e sanità, entrambi temi molto cari agli elettori.

Troppo di immigrazione, quando la maggior parte degli americani ritiene troppo dura la risposta dell’amministrazione alla carovana che si dirige verso i confini americani. Mancano almeno un paio di mesi al loro arrivo, ma la Casa Bianca ha mandato 5mila soldati al confine proprio alla vigilia delle elezioni.

“Donald Trump ha continuato con un messaggio che divide e polarizza le opinioni. Ora abbiamo bisogno di tornare a essere più moderati”, sottolinea Barbara Mataldi, 40 anni.

Alle 23.30 la maggior parte delle persone si avvia all’uscita. Anche se sul palco continuano a scorrere i risultati dalla costa occidentale. “Non è andata male”, sussurra una ragazza. “Almeno abbiamo ripreso la Camera”. E poco importa se Donald Trump dichiara vittoria in un tweet. L’urlo di gioia arriva dalla base democratica.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La difesa comune europea non è la scusa per non agire: è il presupposto
Esteri / La foto che racconta la tragedia dei bambini di Gaza vince il World Press Photo 2025
Cinema / Il regista di "Mamma, ho perso l'aereo": "Vorrei tagliare il cameo di Trump ma temo di essere deportato"
Ti potrebbe interessare
Esteri / La difesa comune europea non è la scusa per non agire: è il presupposto
Esteri / La foto che racconta la tragedia dei bambini di Gaza vince il World Press Photo 2025
Cinema / Il regista di "Mamma, ho perso l'aereo": "Vorrei tagliare il cameo di Trump ma temo di essere deportato"
Esteri / L’Università di Harvard rifiuta le richieste dell’amministrazione Usa. Trump congela 2,2 miliardi di dollari di fondi
Esteri / Trump attacca Zelensky: "Non inizi la guerra contro qualcuno che è 20 volte più grande di te"
Esteri / Medio Oriente, la diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. | DIRETTA
Esteri / Fondi pubblici, suinetti morti e inquinamento: l’inchiesta di Food For Profit sbarca in Portogallo
Esteri / La Cina rialza al 125% i dazi sul Made in Usa. Xi: "L'Ue si unisca a noi contro le intimidazioni di Trump"
Esteri / La semantica del potere e le nuove parole della Casa bianca di Donald Trump
Esteri / La guerra di Donald Trump contro la Columbia University