La sinistra vince le elezioni in Messico: per la prima volta la presidente è una donna, Claudia Sheinbaum
La sinistra nazionalista ha vinto ancora le elezioni presidenziali in Messico: la nuova presidente è Claudia Sheinbaum, che diventa così la prima donna a ricoprire questa carica.
La candidata del partito di governo Morena, appoggiata anche dal Partito Verde Ecologista del Messico (Pvem) e dal Partito del Lavoro (Pt), ha raccolto una percentuale di voti che, secondo le stime ufficiali dell’Istituto nazionale elettorale, oscilla tra il 58,3 e il 60,7%
La principale sfidante, Berta Xóchitl Gálvez, candidata della coalizione centrista Fuerza y Corazón, a raccolto un consenso intorno al 26%, mentre Jorge Álvarez Máynez, sostenuto dal Movimento Cittadino (centrosinistra) non ha superato il 10%.
Le urne si sono chiuse alle 20 ora locale di domenica 2 giugno, quando in Italia erano già le 4 del mattino di lunedì. Claudia Sheinbaum assumerà un mandato di sei anni che inizierà il primo ottobre.
La nuova presidente ha 61 anni, è laureata in Fisica e in Ingegneria energetica e in passato ha fatto parte dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) delle Nazioni Unite, il principale organismo scientifico internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici.
Dal 2018 al 2023 è stata sindaca della capitale, Città del Messico, dove si è fatta apprezzare soprattutto per la lotta alle violenze dei gruppi criminali. Sheinbaum è considerata l’erede politica del presidente uscente Andrés Manuel López Obrador, che ha affiancato fin dai tempi in cui era lui a ricoprire la carica di sindaco di Città del Messico.
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