Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Elezioni Israele 2019 sondaggi: testa a testa tra Likud di Netanyahu e Blu e Bianco di Gantz

Immagine di copertina

Elezioni Israele 2019 sondaggi: testa a testa tra Likud di Netanyahu e Blu e Bianco di Gantz

Cosa dicono i sondaggi per le elezioni 2019 in Israele? Ormai mancano poche ore al voto, e la posizione di Benjamin Netanyahu, già quattro volte premier dello Stato ebraico, è a rischio. Secondo gli ultimi sondaggi infatti, vi è un sostanziale testa a testa tra il leader di Likud, Netanyahu, e il candidato di Blu e Bianco, Benny Gantz. Domani, martedì 17 settembre, i cittadini israeliani sono chiamati alle urne a brevissima distanza dalle elezioni del 9 aprile 2019. In quelle elezioni, la sostanziale parità tra i due partiti più votati, fece sì che non si riuscì a trovare nessuna maggioranza in Parlamento per sostenere un governo. La Knesset venne sciolta il 30 maggio e furono convocate le elezioni anticipate per il 17 settembre.

Secondo la media dei sondaggi pubblicata da Haaretz, che tiene in considerazione i principali istituti di sondaggi per i vari media del paese, anche questa volta si prefigura una sostanziale parità:

Likud e Kahol Lavan (Blu e Bianco) sono dati rispettivamente a 32 seggi. Segue l’alleanza dei partiti arabo-israliani, che unisce Balad, Hadash, Ta’al e Lista Araba Unita, con 10,5 seggi. Quarto posto, con 9.5 seggi, per Israel Beiteinu, il partito della destra nazionalista, sionista e laica, guidato da Avigdor Lieberman. Al quinto posto, secondo i sondaggi, si trova Yamina, una coalizione formata da Nuova destra e Casa ebraica. A seguire troviamo il partito conservatore Giudaismo Unito nella Torah con 7,5 seggi. Segue Shas, il partito degli ebrei ultra ortodossi, con 7 seggi. Sei seggi invece per la coalizone Democratic union, che riunisce i partiti di sinistra Meretz, Democratic Israel, Labor. Con 5,5 seggi troviamo invece Gesher, partito liberale di centro. Ultimo posto per Otzma Yehudit, partito di estrema destra e anti-arabo, con 4 seggi.

In tutto i seggi della Knesset, il parlamento israeliano, sono 120. La maggioranza necessaria per governare è fissata a 61 seggi.

Se i sondaggi per le elezioni del 17 settembre 2019 in Israele dovessero corrispondere alla realtà, ci ritroveremmo a rivivere l’empasse di aprile, con una grossa difficoltà a formare una maggioranza di governo.

Grande è l’attenzione degli analisti sull’affluenza e sulla partecipazione dei cittadini arabi.

Per governare, Netanyahu, avrebbe bisogno del sostegno del partito ultranazionalista Yisrael Beitenu di Avigdor Lieberman, lo stesso che dopo il voto del 9 aprile aveva ritirato la sua disponibilità a un’alleanza di governo. Contando sugli altri partiti di destra, Likud non riuscirebbe a superare i 61 seggi necessari per governare. Difficoltà a raggiungere un’alleanza stabile anche per Blu e Bianco, che se contasse su tutti i partiti di sinistra, comunque si fermerebbe a circa 55 seggi.

Gantz ha aperto alla possibilità di un governo di unità nazionale, che abbia tra le condizioni l’esclusione di Netanyahu, accusato di corruzione, frode e abuso di fiducia. Non resta che vedere se i sondaggi ci avranno preso, e se anche stavolta si andrà all’empasse, come alle elezioni in Israele del 9 aprile 2019.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Esteri / Donald Trump vuole il controllo della Groenlandia e del Canale di Panama
Esteri / Paesi Bassi: 5 condannati per gli scontri di Amsterdam con i tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv
Esteri / Mi manda Donald Trump: ecco chi è Tilman Fertitta, nominato prossimo ambasciatore Usa in Italia
Esteri / Raid di Israele a Gaza City: ucciso un operatore della Protezione civile. Almeno 45.338 morti nella Striscia dal 7 ottobre 2023. Qatar: "I colloqui per la tregua continuano". Tel Aviv chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu per condannare gli attacchi Houthi. Il ministro della Difesa Katz: "Prenderemo di mira i leader del gruppo in Yemen". Il governo Netanyahu ordina altri missili
Esteri / La battaglia dell’Antitrust a Google sul caso Chrome
Esteri / Guerra in Ucraina, Donald Trump: “Vladimir Putin vuole un incontro il prima possibile”. Ma Mosca frena
Esteri / Gaza: oltre 45.300 morti dal 7 ottobre 2023. Al-Jazeera: “Altre 14 vittime nei raid odierni di Israele". Israele, attentato contro un soldato a Gerusalemme: ferito l'aggressore. Libano: il premier Mikati visita le postazioni militari nel sud. Siria: il leader di Hts riceve a Damasco il ministro degli Esteri giordano Safadi