Elezioni Israele 2019 chi ha vinto: i risultati, partito per partito. Testa a testa tra Netanyahu e Gantz
Elezioni Israele 2019 chi ha vinto: i risultati, partito per partito
Chi ha vinto le elezioni 2019 in Israele e quali sono stati i risultati partito per partito? Ieri, 17 settembre 2019, si sono tenute le elezioni parlamentari 2019 in Israele. I cittadini dello Stato ebraico sono stati chiamati alle urne a brevissima distanza dalle elezioni precedenti, che avevano sancito l’impossibilità di formare un governo stabile, a causa dell’elevata frammentazione dei seggi.
I sondaggi pubblicati prima delle elezioni davano un sostanziale testa a testa tra il Likud di Benjamin Netanyahu e Blu e Bianco, la coalizione centrista di Benny Gantz. Dati successivamente confermati anche dagli exit poll e dai primi dati reali. Secondo i media locali, con il 91 per cento voti delle schede scrutinate, la coalizione di centrosinistra sarebbe avanti con 59 seggi contro i 53 del centrodestra. Per avere la maggioranza, però, occorrono almeno 61 seggi: ecco perché l’Israel Beiteinu del leader Avigdor Lieberman potrebbe risultare decisivo per la formazione di un governo, così come l’Alleanza dei partiti arabo-israeliani.
A tal proposito, il leader Ayman Odeh, che in mattinata ha avuto un colloquio telefonico con Gantz, ha affermato che “è possibile che indicheremo al presidente Reuven Rivlin, Blu-Bianco di Benny Gantz”. “Vogliamo sostituire Netanyahu” ha poi aggiunto Odeh.
Dopo l’arrivo dei primi dati, Gantz, che avrebbe chiamato anche il leader dell’Alleanza dei partiti arabo-israeliani per concordare un incontro, ha affermato la necessità di formare un “governo allargato per riportare la società israeliana sulla retta via. Nei prossimi giorni parlerò con Lieberman”.
Il premier uscente Netanyahu, dal canto suo, ha affermato che Israele “ha bisogno di un governo stabile, forte e sionista”.
Il sistema elettorale israeliano è un proporzionale puro, che grande spazio alle minoranze, che negli ultimi anni sono state ago della bilancia fondamentale nella formazione dei governi.
Qui di seguito la ripartizione dei 120 seggi della Knesset, in base ai risultati delle elezioni in Israele 2019:
Likud: 31 seggi
Kahol Lavan (Blu e Bianco): 33 seggi
Alleanza dei partiti arabo-israliani (Balad, Hadash, Ta’al e Lista Araba Unita): 13 seggi
Israel Beiteinu: 8
Yamina (Nuova destra e Casa ebraica): 7
Giudaismo Unito nella Torah: 8
Shas: 9
Democratic union (Meretz, Democratic Israel, Labor): 5
Labor-Gesher: 6
Elezioni Israele 2019: i partiti
Una breve descrizione di ciascun partito politico, dopo i risultati alle elezioni 2019 in Israele:
Lista formata dai partiti di Israeli Resilience, Yesh Atid e Telem. È una nuova coalizione di centro guidata dall’ex generale Benny Gantz (qui il suo profilo) e nata in opposizione al partito del premier uscente Netanyahu. Propone il riconoscimento degli stessi diritti ai cittadini arabi e la leva obbligatoria per gli ultraortodossi.
Partito di destra guidato dal premier uscente Benjamin Netanyahu (qui il suo profilo), al governo dal 2009. Al centro del suo programma elettorale vi sono il sostegno agli insediamenti nei Territori occupati, la privatizzazione dell’economia e una politica forte contro i palestinesi.
Movimento di destra capeggiato da Naftali Bennett e Ayelet Shaked si rivolge a quella parte della popolazione che si oppone con maggiore forza alle rivendicazioni dei palestinesi e promuove la crescita degli insediamenti.
Unione di due partiti sionisti, nazionalisti e conservatori dell’estrema destra che hanno promesso di eradicare completamente il “problema palestinese”.
È il partito che rappresenta gli interessi degli immigrati russofoni. Si concentra principalmente sul tema della sicurezza. Il risultato alle elezioni in Israele 2019 è fondamentale per capire con chi potrà allearsi il Likud.
Partito di centro-destra che mira a ridurre il costo della vita in Israele.
Partito liberale, promuove le libertà individuali, chiede la liberalizzazione della cannabis ed è a favore di un controllo totale di Israele sui Territori occupati.
Principale partito di sinistra del paese di ispirazione socialista e sionista rappresentato da Avraham Gabbay.
Movimento considerato di estrema sinistra nel panorama israeliano, si colloca tra i partiti sionisti e supporta il raggiungimento di un accordo per la creazione di uno Stato palestinese.
Partito che raccoglie i voti degli ebrei haredim (forma conservatrice ultra ortodossa dell’ebraismo), si oppone alla coscrizione obbligatoria.
Partito sefardita, si batte per i diritti degli ebrei provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente.
Coalizione di due partiti arabi, chiede la creazione di uno Stato palestinese e pone al centro della sua agenda i diritti della minoranza araba.
Altra coalizione araba, sostiene l’idea di uno Stato israeliano secolare in cui i cittadini abbiano gli stessi diritti a prescindere dalla religione. È favorevole alla creazione di uno Stato palestinese.