Iraq, il parlamento ordina il riconteggio manuale dei voti dopo le elezioni del 12 maggio
Secondo il premier uscente Abadi ci sono prove di violazioni "senza precedenti" legate all'utilizzo di nuove macchine per lo scrutinio elettronico delle schede
Il parlamento dell’Iraq ha chiesto ufficialmente di effettuare un riconteggio manuale dei voti delle elezioni parlamentari tenute il 12 maggio 2018.
Il premier uscente, Haidar Abadi, ha dichiarato che le agenzie di sicurezza del paese hanno prove di violazioni “senza precedenti”.
Il problema principale ha riguardato le macchine per il conteggio elettronico dei voti, utilizzate per la prima volta nella scorsa tornata elettorale.
Il voto, che aveva registrato un’affluenza del 44,5 per cento, molto più bassa rispetto alle precedenti elezioni, aveva decretato il successo della coalizione sciita estremista dei Manifestanti (al-Sairoon), guidata dal leader religioso Muqtada al-Sadr.
Al secondo posto si era piazzata la coalizione Fatah, guidata da Hadi al-Amiri e composta dai politici più conservatori della Suprema coalizione dell’Iraq.
La coalizione Vittoria dell’Iraq (Nasr Coalition), con a capo il primo ministro uscente, Haidar Abadi, data per favorita alla vigilia, era arrivata solo terza.
Il vincitore, al-Sadr, aveva annunciato che il prossimo governo sarà formato da tecnici e che si concentrerà sul sostegno alla popolazione.
Dopo il voto del parlamento a favore del riconteggio dei voti, il Consiglio giudiziario supremo ha annunciato un piano per la creazione di una nuova commissione elettorale nel paese.
Il portavoce del Consiglio, Abdul Sattar al-Biraqdar ha detto che i membri dell’organismo giudiziario si incontreranno domenica 10 giugno per selezionare i nove componenti che andranno a sostituire gli attuali membri del comitato direttivo dei commissari della commissione elettorale.