Elezioni Giappone 2019: coalizione Abe vince maggioranza alla Camera alta del Parlamento
Cittadini alle urne per elezioni “parziali” per il rinnovo di metà dei seggi della Camera Alta del Parlamento
Elezioni Giappone 2019
La coalizione guidata dal premier conservatore Shinzo Abe ha rafforzato la sua maggioranza nella Camera alta del Parlamento, in occasione delle elezioni in Giappone di oggi, 21 luglio 2019.
Ad annunciarlo è la televisione pubblica Nhk all’orario di chiusura delle urne, alle 20:00 locali.
I liberaldemocratici – assieme al partito di centrodestra, Komeito, avrebbero conquistato oltre 63 seggi dei 124 disponibili per il rinnovo del Senato.
Tra le due Camere del parlamento giapponese, quella alta è la meno influente, perché non partecipa alla scelta del premier.
La legge elettorale prevede che 74 membri siano eletti nelle circoscrizioni prefetturali, mentre i restanti 50 otterranno il seggio con sistema proporzionale su base nazionale.
Elezione Giappone 2019 | La campagna elettorale
A confrontarsi ci sono la coalizione di governo – formata dal partito liberal-democratico e la forza di centro destra di ispirazione buddista, Komeito – è la principale forza di opposizione, il partito democratico costituzionale del Giappone, guidato dall’ex capo di gabinetto Yukio Edano nel governo di Naoto Kan.
Il premier Shinzo Abe spera di guadagnare più seggi in vista di una riforma costituzionale da porre in atto prima della scadenza del suo mandato, nel 2021. Per approvare la riforma ad Abe serve la maggioranza dei due terzi.
L’opposizione ha concentrato la campagna sulle preoccupazioni per una situazione economica in rallentamento che logora il potere di acquisto delle famiglie e per le crepe del sistema pensionistico a fronte di una popolazione in costante invecchiamento.
Elezione Giappone 2019 | I sondaggi
Secondo gli ultimi sondaggi la coalizione di governo dovrebbe avere strada facile, ma per Abe è cruciale raggiungere numeri sufficienti ad approvare la riforma della costituzione pacifista del paese.
La riforma prevede una maggiore flessibilità rispetto al rigore dell’Articolo 9, che consentirebbe un ruolo più ampio delle Forze di autodifesa.
Si tratterebbe di un cambiamento storico per il Giappone, dove l’operatività delle forze di difesa è limitata dalla Costituzione della pace che le forze d’occupazione Usa hanno imposto al paese dopo la sconfitta della Seconda guerra mondiale.
Secondo le previsioni, inoltre l’affluenza sarà molto bassa, intorno al 52-54 per cento, il che potrebbe favorire proprio i liberaldemocratici.