Elezioni midterm: cos’è il voto di metà mandato negli Stati Uniti
Elezioni midterm Usa 2018 – Il 6 novembre 2018 negli Stati Uniti si tengono le elezioni di midterm, le elezioni di metà mandato. I cittadini statunitensi, a due anni dalle presidenziali in cui fu eletto Donald Trump, tornano alle urne. (Qui tutti gli aggiornamenti in tempo reale e le ultime notizie, mentre qui troverete i risultati dopo lo spoglio dei voti)
Le elezioni di metà mandato si tengono ogni quattro anni, ovvero due anni dopo le elezioni presidenziali, il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre degli anni pari.
Le elezioni riguardano il Congresso, le assemblee elettive dei singoli Stati, e alcuni dei governatori dei singoli Stati. Non riguardano invece l’elezione del presidente degli Stati Uniti.
Nel dettaglio, le elezioni di midterm riguardano l’elezione dei 435 membri della Camera dei rappresentanti, di un terzo dei 100 membri del Senato e dei governatori di trentasei dei cinquanta Stati membri degli Stati Uniti.
Le ultime elezioni di metà mandato per la Camera dei rappresentanti, per il Senato e per i governatori degli Stati membri si sono tenute il 4 novembre 2014.
Le elezioni di metà mandato rivestono un’importanza particolare dal momento che rappresentano un giudizio dell’operato del presidente. Dall’esito delle elezioni di midterm si può fare una previsione dell’andamento politico dei successivi due anni, quelli che porteranno alle elezioni del presidente degli Stati Uniti. Le prossime elezioni presidenziali si terranno il 3 novembre 2020.
Elezioni midterm Usa 2018: per cosa si vota
Il Congresso americano – ovvero il parlamento – è diviso in due rami: la Camera dei Rappresentanti e il Senato. Il 6 novembre si vota per rieleggere l’intera Camera dei Rappresentanti, ovvero 435 membri, il cui mandato dura due anni.
Insieme a loro si eleggono 36 dei 100 senatori che compongono il Senato, i cui mandati durano 6 anni (ogni due anni se ne rinnova un terzo). Negli Stati Uniti ci sono due senatori per ciascuno stato, ovvero 100 senatori per 50 stati federali. Vengono eletti anche 36 governatori.
Elezioni midterm Usa 2018: il Congresso americano alla vigilia del voto
Prima di queste elezioni di metà mandato, la Camera dei Rappresentanti è controllata dai Repubblicani (235 su 435). Anche il Senato è controllato dai Repubblicani, con 51 senatori di maggioranza.
Il Senato è composto da 2 senatori per ogni Stato, eletti per 6 anni.
In quasi tutti gli stati viene utilizzato il sistema maggioritario semplice: ogni elettore vota per un candidato e viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti, a eccezione della Louisiana, che invece adotta un metodo uninominale a doppio turno.
I seggi della Camera dei rappresentanti sono invece ripartiti tra gli Stati in proporzione alla rispettiva popolazione. Ciascuno Stato ha diritto ad almeno un rappresentante. I seggi sono attualmente 435. Ad essi si aggiungono sei delegati che rappresentano il Distretto di Columbia, Porto Rico, e i territori delle Samoa Americane, di Guam, delle Marianne Settentrionali e delle Isole Vergini americane, che però non hanno diritto di voto.
I rappresentanti sono eletti in collegi uninominali, che devono avere approssimativamente la stessa popolazione.
In quasi tutti gli stati viene utilizzato per l’elezione il sistema maggioritario semplice: ogni elettore vota per un candidato e viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti. Anche alla Camera l’eccezione è rappresentata dalla Louisiana, dove si usa il sistema elettorale francese a doppio turno.
La Camera dei rappresentanti è eletta per due anni. Alle elezioni di midterm infatti, a differenza del Senato, si rinnovano tutti e 435 seggi.
Elezioni di midterm: i sondaggi
Alla Camera i sondaggi prevedono una vittoria dell’opposizione e il ritorno quindi di una maggioranza democratica. Secondo il Washington Post la sinistra sarebbe in vantaggio in 69 circoscrizioni in bilico.
Più difficile per i democratici spuntarla al Senato, sia perché i senatori uscenti sono di meno, un terzo e non la totalità come alla Camera, e sia perché quelli in scadenza sono per lo più democratici.
Un esito probabile delle elezioni di midterm potrebbe essere rappresentato da un Senato che si riconferma a maggioranza repubblicana e una Camera che passa a maggioranza democratica.
> Qui tutti gli aggiornamenti sui sondaggi.
Elezioni midterm Usa 2018: il presidente
Il presidente degli Stati Uniti non è direttamente chiamato in causa nelle elezioni di metà mandato come candidato, ma le midterm elections possono avere seri effetti sul suo mandato, e sono viste come un importante voto intermedio sul lavoro dell’amministrazione e sulla sua popolarità.
Storicamente, tra il 1938 e il 2014, il partito del presidente in carica ha sempre perso dei seggi in queste elezioni di metà mandato.
Uniche eccezioni sono state quelle del 2002 con George W. Bush e del 1998 con Clinton, il quale tuttavia non ottenne ugualmente la maggioranza in nessuno dei due rami del Congresso.