El Chapo condannato dalla corte di New York: rischia l’ergastolo
Il re della droga Joaquin El Chapo Guzman Loera è stato condannato dalla New York, negli Stati Uniti, e adesso rischia di dover scontare il carcere a vita.
El Chapo era stato estradato nel 2017 negli Stati Uniti e doveva rispondere davanti alla Corta Usa delle accuse di traffico di cocaina, eroina e altre droghe in qualità di leader del cartello messicano di Sinaloa. Il processo contro di lui era iniziato il 6 novembre 2018.
Nel tentativo di difenderlo, i suoi legali hanno invece sostenuto per tutta la durata del processo che El Chapo sia stato incastrato da un altro potente trafficante, Ismael El Mayo Zambada.
A decidere la sorte di uno dei più importanti narcotrafficanti è stata una giuria di sette uomini e cinque donne rimasti anonimi fino alla fine del processo per la loro incolumità.
La storia di El Chapo – Al centro del processo la ricostruzione della scalata al potere di Guzman, che è riuscito ad imporsi nel territorio tra Sinaloa, Chihuahua e Durango, noto come Triangolo d’Oro.
Con il tempo, El Chapo è riuscito ad assicurarsi la fornitura di cocaina dalla Colombia, sfruttando le rotte già esistenti per il traffico di marijuana ed eroina, fino a prendere il controllo del traffico di droga in Messico e non solo.
Il capo del cartello di Sinaloa, infatti, controllava il 90 per cento delle forniture di droga dirette negli Stati Uniti e in Europa, ma le mani del cartello si estendevano anche su altri paesi del mondo.
El Chapo è riuscito a consolidare e mantenere in piedi il suo regno anche grazie alla rete di corruzione da lui stessa messa in piedi ed estesasi sempre più negli anni, fino ad arrivare ai vertici del governo nazionale.
Il tunnel – Il leader del cartello di Sinaloa è famoso anche per i tunnel della droga costruiti sotto il confine tra Messico e Stati Uniti e usati anche per la sua fuga dal carcere.
Nel gennaio del 2016 El Chapo è riuscito a scappare dalla prigione di Los Mochis, prima di essere estradato a New York nel 2017. (qui il video) Da quel momento, è rimasto rinchiuso nel Metropolitan Correctional Center, a Manhattan, una delle prigioni più sicure di tutto il Paese.