Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:11
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

È morto Sir George Martin, il “quinto Beatle”

Immagine di copertina

L'8 marzo è scomparso a 90 anni il produttore che mise sotto contratto i Fab Four e che curò il suono dei loro dischi, segnando un'epoca con i suoi arrangiamenti

Martedì 8 marzo è morto a 90 anni Sir George Martin, produttore musicale britannico noto soprattutto per essere stato l’uomo che diede forma al suono dei Beatles per tutta la loro carriera, e che li mise sotto contratto per la EMI.

Il primo a dare la notizia è stato il batterista della band Ringo Starr, che ha scritto in un tweet “Dio benedica George Martin. Pace e amore a Judy e alla sua famiglia. George ci mancherà”, e poi “Grazie per tutto il tuo amore e la tua bontà, George. Pace e amore”.

Anche il premier britannico David Cameron ha commentato la morte del produttore via Twitter, dichiarando “Sir George Martin era un gigante della musica, che ha lavorato con i Fab Four per creare la musica pop più durevole del mondo”.

Era nato nel 1926 a Londra, e si era fatto le ossa come arrangiatore alla casa discografica EMI, finché nel 1962 ebbe l’intuizione, che gli avrebbe cambiato la vita, di mettere sotto contratto un quartetto di giovani musicisti di Liverpool appena scartati da un’altra casa discografica, la Decca.

Da quel momento, nonostante i Beatles fossero un fenomeno legato a doppio filo alle nuove generazioni e Martin fosse già vicino ai quarant’anni, il produttore seppe evidentemente creare per loro il suono perfetto per entrare nel cuore dei giovani dell’epoca, invadendo le classifiche prima britanniche e poi statunitensi con singoli epocali come She Loves You e I Wanna Hold Your Hand.

La più grande dote di Martin fu però probabilmente la capacità di adattare quel suono alla crescita personale e musicale dei Fab Four, passando nel giro di pochissimi anni dal rock and roll urlato delle origini ai suoni psichedelici, sperimentali e adulti di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band.

Il disco del 1967 è considerato non solo tra i più riusciti di sempre nella storia della musica, ma anche tra le vette della produzione musicale, con l’uso di suoni, arrangiamenti e orchestrazioni mai sentiti prima in un album di musica pop.

Martin avrebbe continuato a collaborare con i Beatles fino ad Abbey Road, del 1969, penultimo disco del gruppo, per poi dedicare il resto della sua carriera a colonne sonore (come quella del film di James Bond Vivi e lascia morire) e collaborazioni con artisti meno noti, ma il suo nome ha continuato ad essere associato alla band di Liverpool fino al giorno d’oggi, tanto da essere spesso considerato “il quinto Beatle” per il suo ruolo fondamentale.

Ancora nel 2006, all’età di ottant’anni, Martin e suo figlio Giles avevano creato un’eccezionale compilation di pezzi dei Beatles per lo spettacolo Love del Cirque du Soleil, unendo in una sorta di lunga suite musicale di pezzi remixati gli otto anni di storia della musica che i quattro avevano segnato per sempre.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele, drone colpisce Cesarea, Media: “Obiettivo era residenza Netanyahu”
Esteri / Ucraina, l'accusa della Corea del Sud: "Pyongyang schiererà fino a 12mila soldati al fianco della Russia"
Esteri / L’ex ambasciatrice Elena Basile a TPI: “L’Europa senza pace ha tradito se stessa”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele, drone colpisce Cesarea, Media: “Obiettivo era residenza Netanyahu”
Esteri / Ucraina, l'accusa della Corea del Sud: "Pyongyang schiererà fino a 12mila soldati al fianco della Russia"
Esteri / L’ex ambasciatrice Elena Basile a TPI: “L’Europa senza pace ha tradito se stessa”
Esteri / Layla al-Sheikh e Robi Damelin, due madri (in lutto) per la pace, a TPI: “Nessuno uccida in nome dei nostri figli”
Esteri / Esclusivo TPI – L’inferno del Libano raccontato da chi fugge dalle bombe di Israele
Esteri / Usa 2024: l’identikit dell’indeciso alle elezioni più importanti del mondo
Esteri / Gli ultimi istanti di vita di Yahya Sinwar ripresi da un drone
Esteri / Meloni incontra il premier Mikati in Libano: "Unifil va rafforzata: necessaria piena attuazione della risoluzione Onu 1701". I Caschi blu: "Restiamo malgrado gli attacchi deliberati di Tel Aviv". Israele continua i raid: 7 morti nel sud. Hamas conferma l'uccisione di Sinwar. Almeno 42.500 vittime a Gaza. Putin: "Russia pronta a mediare tra Tel Aviv e Teheran"
Esteri / Gaza, Israele: “Ucciso Yahya Sinwar, capo politico di Hamas”. Il gruppo terroristico palestinese non conferma né smentisce
Esteri / Arabia Saudita: vignettista condannato a 23 anni di carcere per alcune “caricature offensive” del principe Mohammed Bin Salman”