Tre ragazzi palestinesi sono morti negli scontri a Gerusalemme
Gli scontri tra polizia israeliana e fedeli musulmani sono avvenuti dopo l'aumento delle misure di sicurezza intorno alla Città Vecchia di Gerusalemme
Nella tarda mattinata del 21 luglio, la polizia israeliana si è scontrata a Gerusalemme Est con alcuni fedeli musulmani. Un ragazzo palestinese di 17 anni è stato ucciso, in circostanze ancora ignote. Secondo l’agenzia stampa palestinese Wafa, sarebbe stato colpito al collo da un proiettile sparato da un colono israeliano.
Altri due ragazzi di 18 e 19 anni sono morti per le ferite riportate negli scontri. Ci sarebbero anche almeno 193 feriti, secondo la Mezzaluna Rossa.
I palestinesi e le forze israeliane si sono scontrati anche nella parte occupata della Cisgiordania a causa della tensione sulle misure di sicurezza installate sulla Spianata delle Moschee, un luogo sacro nella Città Vecchia di Gerusalemme.
Le forze israeliane hanno usato cannoni ad acqua e lacrimogeni dopo che i manifestanti hanno lanciato pietre e oggetti fuori dalle mura della Città Vecchia.
Sono stati riportati inoltre alcuni scontri al checkpoint Qalandia tra Gerusalemme e la Cisgiordania.
Il clima si è inasprito dopo che Israele ha aumentato le misure di sicurezza intorno alla Città Vecchia di Gerusalemme, a seguito dell’uccisione di due militari da parte di tre uomini arabo-israeliani. I leader palestinesi hanno preannunciato per il 21 luglio un venerdì di protesta.