La donna accusata di aver ucciso Kim Jong-nam credeva di partecipare a un reality show
L'indonesiana Siti Aisyah è stata pagata 90 dollari per partecipare a quello che lei credeva fosse "uno scherzo"
La donna indonesiana arrestata per la morte di Kim Jong-nam, il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, è stata pagata 90 dollari per partecipare a quello che lei credeva fosse “uno scherzo”.
La donna credeva di partecipare a uno scherzo in un reality show. Lo riferisce l’ambasciata d’Indonesia in Malaysia.
Il viceambasciatore Andriano Erwin ha incontrato il 25 febbraio 2017 Siti Aisyah, la 25enne arrestata insieme a una donna vietnamita la scorsa settimana.
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Secondo l’accusa della polizia malese, Aisyah ha strofinato gas nervino sul viso del fratellastro del leader di Pyongyang, provocandone la morte. L’agente VX, che secondo i test è stato la causa della morte dell’uomo, è un agente tossico riconosciuto come arma di distruzione di massa dalle Nazioni Unite.
Lunedì 13 febbraio 2017 il fratellastro di Kim Jong-un è stato ucciso all’aeroporto di Kuala Lumpur, in Malesia. Kim Jong-nam, 45 anni, era il primogenito del leader nordcoreano e avrebbe dovuto essere il suo successore.
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