Londra, donna di 60 anni ruba diamanti per 5 milioni di euro con un gioco di prestigio
Secondo i pubblici ministeri di Londra si tratta del furto di maggior valore nel suo genere mai commesso nel Regno Unito. E a realizzarlo non è stato un agile ladro acrobata, sfuggito agli impenetrabili sistemi di sicurezza, bensì una donna di 60 anni, praticamente sotto gli occhi dei gioiellieri.
Lei si chiama Lulu Lakatos, originaria della Romania ma residente in Francia, nella regione della Bretagna. La donna ha messo a segno un colpo da film di Hollywood – si è portata a casa sette diamanti per un valore complessivo pari a circa 5 milioni di euro – grazie a un “gioco di prestigio”, come lo hanno definito gli inquirenti.
Il furto è stato da manuale, ma le cose successivamente non sono andate come lei sperava: la ladra è stata trovata, arrestata e nei giorni scorsi condannata a 5 anni e mezzo di carcere.
I fatti risalgono al marzo 2016 e a essere derubata è stata la famosa gioielleria di lusso Boodles, su New Bond street. Arrivata a Londra il giorno prima del colpo, Lakatos prima di entrare in azione ha fatto un giro di ricognizione sul posto insieme a due complici, Christophe Stankovic e Mickael Jovanovic.
Poi è entrata in un pub, dove ad attenderla c’era un’altra complice, Georgeta Danila, 53 anni. Nel bagno del pub la donna si è cambiata i vestiti, uscendo poi dal locale con indosso un lungo cappotto scuro, un cappello a tesa larga e un’ampia sciarpa rossa.
Dopodiché è entrata nella gioielleria, presentandosi come “Anna”, una esperta di gemme incaricata da un magnate russo – un tale “Alexander” che il direttore della gioielleria aveva incontrato tempo prima per un pranzo all’hotel Metropole di Londra – di valutare, ed eventualmente acquistare, alcuni diamanti.
La donna è stata fatta accomodare con i massimi riguardi nello showroom del negozio, nel seminterrato. E qui ha valutato le pietre preziose, scegliendo appunto sette diamanti, tra cui uno che da solo vale 2,5 milioni di euro.
A quel punto il direttore della gioielleria, Nicholas Wainwright, si allontanato per parlare al telefono con l’acquirente “Alexander”. Insieme a Lakatos è rimasta l’esperta di diamanti dei gioiellieri, Emma Barton. Ed è stato in quell’attimo che la ladra ha fatto il suo “gioco di prestigio”.
“Ha guardato Nicholas salire le scale e appena lui era di schiena ha preso la bustina nera con dentro i diamanti (chiusa a chiave con un lucchetto, ndr) e l’ha infilata nella sua borsetta”, ha raccontato Barton. L’esperta del negozio ha subito fermato Lakatos: “No, no, non può farlo. Per favore, tiri fuori subito i diamanti dalla sua borsa. Devo poter vedere i diamanti tutto il tempo”, le ha detto.
“Anna” non ha opposto obiezioni: “Va bene, non si preoccupi, non c’è niente di cui preoccuparsi”, le ha risposto. E ha immediatamente tirato fuori la bustina con i diamanti dalla sua borsetta. Solo che era un’altra bustina, un duplicato della originale preparato in precedenza e contenente alcuni sassi dello stesso peso dei diamanti.
La busta con dentro le pietre preziose, invece, è rimasta nella borsetta della donna, probabilmente nascosta in una tasca segreta. Tutto è avvenuto in pochi secondi: un vero e proprio “gioco di prestigio”, secondo gli inquirenti.
Concluso l’accordo, la donna e i titolari hanno stabilito che la bustina coi diamanti (quella che però, invece, conteneva solo sassi) sarebbe stata materialmente consegnata all’acquirente al momento del pagamento.
Uscita dalla gioielleria, Lakatos ha tempestivamente trasferito la refurtiva nella borsetta di un’altra donna, non ancora identificata, ed è rientrata in Francia su un treno Eurostar. Il furto è stato scoperto il giorno seguente dai titolari della gioielleria all’apertura della cassaforte e del sacchetto nero.
L’autrice del maxi-colpo è stata successivamente identificata e arrestata dalle forze dell’ordine. La donna – che aveva sulle spalle precedenti condanne per furto in Francia ed era ricercata in Svizzera per aver rubato una busta contenente 400mila euro – ha provato a discolparsi accusando la sorella minore, Liliana, nel frattempo morta in un incidente stradale.
I magistrati, però, non le hanno creduto e l’hanno condannata a 5 anni e mezzo di carcere. Condannati anche due dei suoi complici, Stankovic e Jovanovic, entrambi a 3 anni e 8 mesi dopo essersi dichiarati colpevoli. Danila, invece, è stata assolta dopo aver detto a una giuria che non aveva idea di essere stata coinvolta in un furto.
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