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Home » Esteri

Una donna è morta dopo essere stata scaraventata a terra dal getto d’aria di un aereo

Immagine di copertina

L'incidente è avvenuto nei pressi della spiaggia di Maho Beach, nei Caraibi. La 57enne stava sostando nell'area che separa l’aeroporto dalla spiaggia

Una donna neozelandese di 57 anni è morta vicino alla spiaggia di Maho Beach, nei Caraibi, dopo esser stata travolta dal getto d’aria causato dal motore di un jet in partenza dall’aeroporto internazionale Princess Juliana.

L’incidente è avvenuto a pochi metri dalla spiaggia: ai bagnanti è fatto divieto di camminare lungo la recinzione che separa la spiaggia dell’aeroporto, punto nel quale gli spostamenti d’aria creati dagli aerei che decollano o atterrano sono molto forti. La polizia ha detto che la donna è rimasta vicino alla recinzione fino a quando la forza del motore jet l’ha scaraventata a terra, causandole gravi lesioni.

La signora è stata subito soccorsa e trasportata in ospedale, ma le condizioni erano troppo gravi ed è morta poco dopo.

Il Maarten Princess Juliana International Airport serve la parte olandese dell’isola di Saint Martin nei Caraibi, ed è considerato tra gli aeroporti più pericolosi al mondo.

Lo scalo è famoso per la sua pista di atterraggio lunga soli 2.180 metri, appena sufficienti per velivoli come il Boeing 747.

A causa di questo particolare gli aerei devono forzatamente atterrare alla pista 10, passando a bassissima quota sopra la spiaggia di Maho Beach. Di conseguenza, la spiaggia è divenuta un luogo molto frequentato dai turisti e curiosi, che vi si recano per provare l’ebbrezza di vedere enormi velivoli passare in volo a pochi metri da terra, o di essere investiti dal jet blast, vento fortissimo causato dal getto dei motori a reazione.

Sono numerosi i cartelli che avvertono i bagnanti sul pericolo di sostare nelle aree intorno alle recinzioni, proprio per il pericolo dei potenti getti d’aria procurati dai motori dei veivoli.

Nonostante il pericolo, sono diversi i video in circolazione sul web che mostrano i turisti aggrappanti alle recinzioni per non essere spazzati via e, in alcuni casi, quasi sollevati dal suolo.

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