Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Vivere nel reparto per disabili in un orfanotrofio serbo

Immagine di copertina

A Banja Koviljaca, in una zona rurale al confine con la Bosnia-Erzegovina, più di 120 orfani vivono in una struttura priva di operatori preparati e risorse sufficienti

La sala comune del reparto disabili dell’orfanotrofio di Banja Koviljaca, in Serbia, è una stanza troppo piccola per il numero dei suoi ospiti, spoglia e scarsamente arredata. Somiglia più a una sala d’aspetto di un ospedale che a una sala comune per bambini. Tre di loro siedono sul pavimento appoggiando la schiena al muro: fanno parte di coloro che non hanno mai imparato a camminare. Guardano spaesati i movimenti intorno a loro senza la possibilità di muoversi.

— Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Tutti i bambini presentano indizi di scarsa pulizia: bocche incrostate di saliva mai pulita, macchie sui pigiami colorati, capelli incolti. Spesso sotto i vestiti si intravede una benda, segno di medicazioni per ferite causate dalla negligenza degli operatori, costretti a far fronte alle scarse risorse che il governo mette loro a disposizione.

(Credit: Nicola Fornaciari e Gabriele Gatti. L’articolo continua dopo la foto)

Al centro della stanza un’unica sedia a rotelle è occupata da una bambina con sindrome di down, la cui postura innaturale conferma la mancata assistenza fisioterapica.

La storia dell’orfanotrofio “Vera Blagojevic”

La località termale di Banja Koviljaca è una zona rurale al confine con la Bosnia-Erzegovina. Qui la grande tragedia della guerra protrattasi fino al 1995 ha lasciato profonde cicatrici in una comunità di frontiera. L’economia della zona era basata sulla grande fabbrica di viscosa poco distante dal piccolo centro abitato, che ha chiuso con la crisi alla fine della guerra. Era venuto a mancare il lavoro che sosteneva la zona, creando disoccupazione e un esodo verso zone più industrializzate.

(Credit: Nicola Fornaciari e Gabriele Gatti. L’articolo continua dopo la foto)

Di conseguenza, come spesso accade, le colpe dei padri ricadono sui figli. L’orfanatrofio di Banja Koviljaca, intitolato a Vera Blagojevic, è diventata l’unica casa per centinaia di bambini che la crisi ha trasformato negli orfani del nostro tempo. Il riflesso della povertà incombe sulle vite di bambini e bambine che, nella maggior parte dei casi, sono allontanati dalle famiglie stesse che non sono in grado di mantenerli.

Intorno agli anni Duemila la Dom za Decu, “la Casa dei Bambini” di Banja Koviljaca, è diventata un rifugio per più di 120 orfani. Ma è un luogo inadatto a custodire e a educare i suoi ospiti a causa dei pochi supporti finanziari e al rapporto troppo alto tra bambini ed educatori – circa 2 a 100 per turno.

(Credit: Nicola Fornaciari e Gabriele Gatti. L’articolo continua dopo la foto)

Intanto, a seguito di uno scandalo sulla condizione di sovraffollamento delle strutture adibite all’accoglienza dei disabili e sulle condizioni di segregazione e violenza fisico-psicologica che questi erano costretti a subire, il governo serbo ha cambiato le sue politiche di assistenza nei confronti dei disabili.

Le maxi-strutture assistenziali sono state chiuse e molti bambini sono stati ricollocati sul territorio nazionale. Mentre città come Belgrado e Novi Sad beneficiano di un maggiore controllo e finanziamenti più ingenti, le vaste zone rurali del paese non offrono gli stessi servizi e il livello di assistenza nelle strutture è drammaticamente basso.

(Credit: Nicola Fornaciari e Gabriele Gatti. L’articolo continua dopo la foto)


Dopo questi improvvisi cambiamenti, i primi disabili sono arrivati all’orfanatrofio di Banja Koviljaca nel biennio 2012-2013. Questa distribuzione improvvisa ha causato un inevitabile colpo alla struttura, che, nonostante la graduale fuoriuscita dei suoi ospiti, si è trovata a gestire casi ai quali i suoi educatori non erano preparati.

Per far fronte a questa emergenza sono state fornite alle operatrici tempestive ma inadeguate ore di formazione e alcune cuoche della mensa sono state promosse educatrici senza alcun titolo. Tutto ciò per sopperire alla mancanza di personale per la gestione degli ospiti disabili che nel tempo sono aumentati sempre di più.

(Credit: Nicola Fornaciari e Gabriele Gatti. L’articolo continua dopo la foto)

Durante i primi anni di permanenza la mancanza di supporti deambulatori ha costretto numerosi ospiti a una condizione di immobilità forzata nei propri letti, causando la perdita della facoltà di camminare unita a malformazioni posturali portate dall’immobilità permanente.

Quella che è la mancanza più dannosa per lo sviluppo socio-comportamentale è l’assenza totale di stimoli creativi come disegnare, giocare e sfogarsi. La vita dei bambini si svolge senza la possibilità di poter studiare e ricevere stimoli che un’istruzione dedicata garantirebbe. Per diversi ragazzi affetti da sindrome di down la mancata alfabetizzazione ha portato alla perdita della facoltà di parlare.

(Credit: Nicola Fornaciari e Gabriele Gatti)


— Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa
Esteri / Mar Baltico: danneggiati cavi Internet sottomarini tra Finlandia, Germania, Svezia e Lituania. Berlino: “Sabotaggio”
Esteri / Putin aggiorna la dottrina nucleare della Russia: “Possibile risposta atomica al lancio di aerei, missili o droni” contro il territorio russo