I dimostranti romeni chiedono le dimissioni del governo Grindeanu
Nonostante sia stato ritirato il cosiddetto decreto salva corrotti, 500mila manifestanti sostengono che l'esecutivo abbia ormai perso credibilità
Non si placano le proteste in Romania, anche dopo il ritiro del cosiddetto decreto salva corrotti. Circa 500mila manifestanti hanno riempito le strade della capitale Bucarest e di altre città nella serata di domenica 5 febbraio 2017 per protestare contro il governo guidato da Sorin Grindeanu e chiederne le dimissioni.
Secondo i dimostranti romeni, il premier e il suo esecutivo hanno perso qualsiasi credibilità ed è necessario tornare alle urne. Ma Grindeanu ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di dimettersi, nonostante le proteste siano le più grandi dal 1989, quando la rivoluzione popolare portò alla caduta del regime comunista di Nicolae Ceausescu.
L’attuale amministrazione di centro sinistra eletta l’11 dicembre 2016 è in carica da poco più di un mese e il primo ministro sostiene che eventualmente tocca al parlamento votarne la sfiducia. La Romania è uno dei paesi europei con il più alto tasso di corruzione.
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